Venerdi 8 marzo 2013, ore 11.30, SISSA – Aula 132. Via Bonomea 265, Trieste
Bruno Pontecorvo: un fisico straordinario e un personaggio stravagante la cui storia personale ripercorre da vicino quella altrettanto travagliata dell’Europa del secolo scorso, tra i drammi della Seconda guerra mondiale e il pantano della Guerra fredda. Nato in Italia, ha lavorato poi a lungo in Francia e infine in Russia, sua patria adottiva. Proprio l’esperienza italiana, fondamentale nel suo percorso di scienziato, sarà argomento di una conferenza pubblica venerdì 8 marzo alla SISSA di Trieste.
Al centro delle grandi scoperte della fisica del secolo scorso (fu uno dei “ragazzi di via Panisperna” di Enrico Fermi) e della vita politica dell’Europa durante la seconda Guerra Mondiale e la successiva Guerra fredda, Bruno Pontecorvo è una di quelle personalità che hanno lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo.
Noto per le sue scoperte in fisica delle particelle ad alta energia e per le sue passioni politiche (che lo portarono infine a scegliere l’Unione Sovietica come patria elettiva) iniziò il suo lavoro di scienziato nel nostro Paese, lavorando a stretto contatto con Enrico Fermi.
Fu però anche una personalità molto forte e indipendente, come spiega Nadia Robotti, docente di storia della fisica all’Università di Genova: “giocò un ruolo molto importante non solo nella scoperta dell’effetto delle sostanze idrogenate sulla radioattività indotta da neutroni, ma anche nell’avvio a Roma di un filone autonomo di ricerca sulla diffusione e assorbimento dei neutroni lenti, distinto da quello portato avanti parallelamente da Fermi”.
Venerdì prossimo, Robotti terrà una conferenza pubblica e divulgativa dal titolo “Bruno Pontecorvo” in Italia in cui racconterà proprio l’esperienza di Pontecorvo nel Nostro paese.