La rappresentazione semantica dei gruppi sociali coinvolge le aree del cervello associate al processamento delle emozioni. Lo dice uno studio della SISSA, in collaborazione con l’Università di Trieste e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine, pubblicato sulla rivista Cortex.
I politici, i bambini, gli insegnanti, gli europei… cos’hanno in comune? Sono tutti gruppi sociali, una categoria semantica speciale per il cervello umano, che, come ha scoperto lo studio condotto da Luca Piretti, della Suola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, e colleghi ha uno stretto legame con le emozioni.
Fino a qualche tempo fa la maggior parte dei neuroscienziati riteneva che la rappresentazione delle conoscenze nel cervello si basasse su due sistemi distinti: uno implicato nella rappresentazione degli oggetti animati (più in generale tutto ciò che è biologico) e l’altro nella rappresentazione di quelli inanimati (gli artefatti). Negli ultimi anni però è stato proposto di affiancare anche una terza categoria: i gruppi sociali. “La conoscenza dei conspecifici, per l’essere umano, è vitale”, spiega Piretti. “Non è strano pensare che nel nostro cervello esistano sistemi funzionali specificamente dedicati a questo tipo di stimoli”.
Piretti e colleghi hanno lavorato con pazienti con lesioni cerebrali (provocate da tumori), che hanno risposto a una serie di test per identificare deficit cognitivi specifici. La localizzazione precisa della lesione di ogni paziente è stata determinata con l’imaging cerebrale e grazie alla tecnica del Voxel-Based Lesion-Symptom Mapping è stato possibile associare i deficit cognitivi a specifiche aree cerebrali.
“L’ipotesi dell’esistenza della terza categoria è stata proposta da qualche tempo ed esistono già alcuni lavori che la supportano” continua Piretti. “La vera novità che abbiamo osservato noi è che il deficit nella denominazione di gruppi sociali è associato alla lesione di aree che, diversamente che per le altre due categorie, sono notoriamente coinvolte nel processamento delle emozioni”. Emozioni e socialità nell’essere umano sono infatti strettamente legate, per esempio l’amigdala (una delle aree che sono state identificate nello studio di Piretti e colleghi) è anche collegata alla valutazione e percezione sociale, ed è stata anche collegata al pregiudizio razziale, mentre l’insula (anche questa implicata nella rappresentazione dei gruppi sociali ) è stata associata all’empatia.