Alla SISSA si discute di catastrofi climatiche con scienziati e giornalisti
Mentre si moltiplicano gli allarmi meteo in tutta la penisola, le statistiche non ci fanno pensare bene per il futuro a livello globale: mostrano infatti un aumento costante degli eventi climatici estremi negli ultimi decenni. In questo quadro, il delicato rapporto “triangolare” fra società, scienziati e giornalisti svolge un ruolo cruciale e fa sorgere una domanda: “come si comunicano i dati sul rischio climatico?”
Per cercare una risposta, la SISSA di Trieste ha invitato Luca Mercalli, Alexa Spence e Sergio Sichenze, esperti di clima e di comunicazione del rischio climatico, a discutere dell’argomento in una conferenza pubblica che si terrà il prossimo 23 Novembre presso la Scuola.
23 Novembre 2012, ore 10
SISSA – Aula 5
Via Bonomea 265, Trieste
Che gli eventi meteorologici stiano diventando più violenti non è solo un’impressione: anche le statistiche confermano che negli ultimi decenni si è osservata una crescita costante del numero di eventi meteo estremi in tutto il mondo. In questo panorama, il lavoro degli scienziati che calcolano stime e previsioni sul territorio e sugli eventi meteo è un importantissimo strumento per la prevenzione, ma come traghettare correttamente queste informazioni al pubblico senza creare allarme? Questa è la domanda centrale della tavola rotonda che si terrà venerdì prossimo nell’Aula 5 della SISSA di Trieste.
Alla tavola rotonda intitolata “Scienziati, catastrofi climatiche e comunicazione: criticità e responsabilità” interverranno figure con competenze diverse, scelte per riprodurre questo quadro complesso: Alexa Spence, psicologa sociale all’Università di Nottingham, Luca Mercalli, noto metereologo e comunicatore, e infine Sergio Sichenze, esperto di educazione ambientale. L’incontro sarà moderato da un giornalista scientifico, Luca Carra.
Lo scenario:
Allarme esondazioni, rischio di frane per le piogge violente, acqua alta da record a Venezia (per l’ennesima volta quest’anno): questo bollettino “di guerra” è lo stato del nostro Paese nelle ultime settimane, quando ancora brucia il ricordo degli eventi estremi dell’anno scorso (allagamenti e frane in Liguria, neve da record sull’Appennino…).
Anche la recente sentenza sul ruolo dei membri della commissione Grandi Rischi nel terremoto de L’Aquila ha evidenziato l’importanza di una profonda riflessione sulla comunicazione del rischio, di quanto siano centrali le competenze specifiche nella comunicazione e il lavoro di squadra fra scienziati a comunicatori.
Sarà questo il complesso scenario affrontato dagli esperti durante la tavola rotonda.