Inizierà fra pochi giorni (dall’1 al 13 luglio) alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste una scuola estiva dal titolo “The Invertebrate Brain – From Neurons to Behavior” che porta in Italia le lezioni delle storiche summer school in “Neural Systems & Behavior” che si tengono ogni anno negli Stati Uniti, a Woods Hole. Per i giovani biologi che parteciperanno alla scuola è un’occasione importante: lavoreranno infatti con Ronald Calabrese e William Kristan, neurofisiologi di fama mondiale.
Si terrà nei prossimi giorni alla SISSA una scuola estiva per studiare la neurofisiologia del sistema nervoso. “The invertebrate brain” è una scuola che accoglie un numero ristretto di studenti rigorosamente selezionati che iniziano ora la loro carriera nel campo degli studi in neurobiologia.
“Fra gli insegnanti della scuola spiccano Ronald Calabrese e William Kristan, due ‘old guys’ che hanno tracciato un solco importante negli studi di neurofisiologia,” spiega Vincent Torre, professore della SISSA e organizzatore della scuola. “Calabrese e Kristan per i giovani neurofisiologi oggi sono dei veri e propri mostri sacri. Gli studenti avranno l’occasione di lavorare con loro per due intere settimane, gomito a gomito, in un’atmosfera altamente partecipativa.”
La presenza di Calabrese e Kristan non è casuale: la scuola triestina infatti si inserisce nella tradizione culturale degli storici corsi estivi del Marine Biological Laboratory di Woods Hole, ai quali i due scienziati partecipano da molti anni. Calabrese e Kristan porteranno a Trieste proprio le lezioni che tengono al corso estivo in “Neural Systems & Behavior”.
“È la terza edizione della nostra scuola estiva. Quest’anno consiste in due settimane di lezioni che rappresentano la ‘tradizione’ in questo campo di studi”, continua Torre. “I ragazzi impareranno i fondamenti di questa materia da coloro che hanno contribuito a gettarne le basi. L’anno prossimo vorremmo ampliare la scuola aggiungendo altre due settimane dedicate alle nanotecnologie applicate alla neurobiologia. Vogliamo cioè affiancare il futuro di questa scienza alla tradizione”.