La presenza di vita “estrema” sulla Terra fa pensare che questa possa sopravvivere anche nelle dure condizioni dello spazio interplanetario. Di ricerca di vita extraterrestre si parla in una conferenza pubblica organizzata dal Master in comunicazione della Scienza di Trieste, con Mauro Messerotti e Giovanni Caprara.
Venerdì 22 marzo, ore 16.00 – NH Hotel Corso Cavour 7, Trieste
In quali condizioni è possibile la vita biologica? Il nostro Pianeta sembra incredibilmente fortunato. Si situa infatti alla giusta distanza dalla propria stella, il Sole, quella dove l’acqua si trova allo stato liquido (gli scienziati chiamano questa distanza la “zona abitabile”). La scienza ha dimostrato che con l’acqua liquida si possono avere le reazioni chimico-fisiche in cui avviene l’abiogenesi e cioè l’emergere della vita dalla materia inorganica.
Non è però solo la presenza di acqua liquida che conta. Anche le condizioni fisiche dello spazio interplanetario dove si muovono i pianeti (lo space weather) e la stessa posizione della galassia fra le altre (il galactic climate) secondo gli scienziati possono influenzare la nascita della vita.
Nonostante tutto ciò faccia pensare che la vita possa dunque svilupparsi solo in un ristretto campo di condizioni, la presenza sul nostro stesso Pianeta di forme di vita “estreme” in grado di sopravvivere a condizioni chimico-fisiche durissime (pensiamo ai batteri che vivono in corrispondenza delle fonti geotermali oceaniche, senza luce, senza ossigeno e a temperature molto alte) dimostra l’estrema adattabilità della vita. Questo ha fatto ipotizzare agli scienziati che la vita potrebbe esistere anche nello spazio lontano dalle zone di abitabilità.
Venerdì 22 marzo, a partire dalle ore 16.00, nelle sale dell’NH Hotel di Trieste si parlerà di ricerca di vita extraterrestre, che può sembrare “fantascienza” ma in realtà è un campo di ricerca scientifica ben radicato, multidisciplinare