Il pregiudizio verso le altre etnie ha basi culturali, ma anche componenti innate. Comprendere questi aspetti ereditari, meno studiati dei primi, è importante per contrastare il fenomeno e migliorare l’integrazione sociale. Parte fra pochi giorni uno studio della SISSA di Trieste in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di Roma, che studierà le componenti innate del pregiudizio nei gemelli.
Che il pregiudizio abbia forti basi culturali (dunque apprese) è indubbio, ed è proprio su questi aspetti che spesso si lavora per ridurlo e migliorare l’integrazione sociale. Meno noto è il fatto che però esistono componenti innate del pregiudizio, “scritte” nel nostro patrimonio genetico. “Sono relativamente ancora poco note in letteratura scientifica. La categorizzazione dell’etnia dei volti è un esempio: questa capacità percettiva è una funzione cognitiva legata a meccanismi visivi che poco hanno a che fare con l’apprendimento, e su questi è molto difficile agire”, spiega Francesco Foroni, neuroscienziato della SISSA. “Per comprendere meglio questi aspetti del pregiudizio stiamo iniziando ora un progetto di ricerca sui gemelli insieme all’Istituto Superiore di Sanità”.
Lo studio, di cui Foroni è il responsabile, è condotto infatti con la collaborazione del Registro Nazionale Gemelli dell’ISS, che sta reclutando coppie di gemelli (fra i 18 e i 40 anni) che verranno sottoposte a una serie di test nell’ambito delle neuroscienze sociali cognitive. In alcune prove verrà registrato anche l’elettroencefalogramma dei soggetti. Lo scopo dello studio è distinguere gli aspetti influenzati/determinati da componenti biologiche del pregiudizio da quelli influenzati/determinati principalmente dall’apprendimento. “Allo studio parteciperanno coppie di gemelli, dello stesso sesso, sia identici – omozigoti – che diversi – eterozigoti”, continua Foroni. “I gemelli eterozigoti hanno tutto uguale rispetto a quelli omozigoti – educazione, ambiente culturale, ecc… – a parte la genetica. Isolare tendenze comuni nelle coppie omozigote non presenti in quelle eterozigote potrebbe indicare una base biologica di quanto osservato”.
Lo studio è finanziato dalla SISSA (nell’ambito delle SISSA Excellence Grants, dedicate ai giovani ricercatori) e partirà nelle prossime settimane (sono accettate anche candidature spontanee di gemelli non iscritti al Registro Nazionale Gemelli, chi fosse interessato può scrivere a registro.nazionale.gemelli@iss.it).