Ci vuole delicatezza per infilare un filamento di DNA in un nanoporo
Non è facile far passare attraverso un “nanoporo” (un poro delle dimensioni di pochi milionesimi di millimetro) lunghe catene di molecole – come il DNA – perché tendono ad aggrovigliarsi. Una simulazione fatta da un gruppo internazionale di scienziati – fra cui i ricercatori della SISSA – suggerisce una soluzione: è meglio “tirare” con delicatezza senza applicare troppa forza, perché si rischia di bloccare definitivamente il transito della molecola per il troppo attrito. Un’osservazione importante per creare metodologie innovative di sequenziamento del DNA.
Con l’avanzare delle nanotecnologie diventa sempre più importante conoscere nel dettaglio le dinamiche del nanomondo (il mondo nella scala del milionesimo di millimetro). Per esempio, cosa succede quando si cerca di far passare in un nanoporo un polielettrolita (una lunga catena di molecole cariche elettricamente, come il DNA per intenderci) se si presentano dei nodi che ostacolano il passaggio? La domanda non è oziosa, perché oggi si sta cercando di mettere a punto una nuova metodologia di sequenziamento del DNA che analizza elettrochimicamente ogni singolo filamento facendolo passare proprio attraverso un nanoporo.