«Essendo la nostra una regione di confine, le aziende friulane debbono fare i conti con la concorrenza di Austria e Slovenia. E per continuare a essere competitive, spesso, vanno in paesi dove vi sono regimi fiscali più favorevoli. In un quadro del genere, come possiamo solo immaginare di aumentare le tasse?». È il commento del presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini alle affermazione del presidente della Corte costituzionale, Franco Gallo, alla cerimonia dei 50 anni dello Statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia.
«Il professor Gallo, in particolare – riferisce Fontanini –, ha affermato che qui abbiamo usato male la nostra specialità visto che non abbiamo messo nuove tasse. A mio avviso il presidente Gallo ha preso un granchio visto che qua, semmai, le tasse andrebbero diminuite a fronte della cresciuta tendenza delle aziende friulane a spostare la propria sede oltre confine visto il miglior trattamento fiscale. La maggior tassazione, lo stiamo vedendo in questi mesi, contribuisce a frenare l’economia riducendo i margini di utile delle imprese da un lato e azzerando il potere d’acquisto delle famiglie dall’altro».
Per Fontanini, dunque, un nuovo segnale negativo da un alto rappresentante dello Stato. «Un segnale che lascia intendere come, forse, per alcuni la realtà della gente non è del tutto chiara. La realtà oggi – riferisce Fontanini – è quella fatta di aziende che chiudono o lasciano l’Italia, di famiglie che non arrivano a fine mese o che, nella migliore delle ipotesi, destinano i soldi che avrebbero speso per le vacanze per pagare le tasse. Come possiamo pensare di far ripartire il sistema Paese continuando a prendere nelle tasche degli italiani? Pura follia».