Una delegazione della CNA di Udine ha incontrato gli studenti dell’Enaip, nei giorni scorsi, per un costruttivo confronto – introdotto dal presidente di CNA Udine Luca Tropina con la partecipazione del presidente regionale CNA Fvg Paolo Brotto – con i giovani. Le classi 2° e 3° carrozzieri e 4° meccanici sperimentale hanno potuto cogliere la preziosa opportunità di “assaggiare” i segreti del mondo del lavoro ascoltando le testimonianze dirette di artigiani friulani come Marco Carnelutti dell’officina Gieffe Car, il grafico Giorgio Mancin della Tipografia Pellegrini, l’elettricista Michele Buttolo della Bm Impianti Electric, lo stesso presidente regionale Brotto, carrozziere con esperienza quasi cinquantennale. La presenza della CNA all’Enaip rientra tra le attività della sede di zona di Udine, organizzata dalla presidenza e da Luca Tropina, che ha in programma per i prossimi mesi ancora un lungo calendario di incontri con i più giovani.
Cosa fare appena usciti dalla scuola, dotati di una salda formazione professionale ma con poca pratica nei rapporti con datori di lavoro e colleghi? E come entrare subito in empatia col capo, affinché dia fiducia al nuovo, giovane arivato? A questi quesiti ha risposto Brotto, dopo aver raccontato i suoi esordi in officina: “a 10 anni vidi l’officina di mio zio, a Goriza, e dissi a mio padre: da grande farò il meccanico. Da allora ebbi il chiodo fisso per questo mestiere, anche se poi diventai carrozziere per caso, a 14 anni; mi dissero che c’era bisogno di un apprendista… e io andai. Come potevo “ubavo” le concoscenze per formarmi, perché ai tempi non eravamo fortunati come voi – ha sottilineato agli studenti il presidente CNA Fvg -; si partiva da nulla e a 20 anni già si pensava al futuro e magari ad aprirsi una ditta propria. Divenni operaio, poi socio, infine titolare: sono 48 anni che lavoro sempre nella stessa officina”.
I ragazzi dell’Enaip, accompagnati dal docente Alessandro Beltramini (a sua volta ex apprendista di Brotto) e dal coordinatore didattico Stefano Di Marco, hanno applaudito al mezzo secolo di lavoro di Paolo Brotto, il quale ha ricambiato l’entusiasmo dispensando consigli e qualche dritta: “innanzi tutto vi dovete divertire lavorando. Io vedevo la macchina finita prima di iniziare il lavoro. Il nostro mestiere è come quello di Michelangelo: la statua è già dentro il blocco di marmo, noi dobbiamo tirare via il superfluo. A volte un po’ si soffre, se si ha passione per il mestiere, quando si eseguono lavori di basso profilo, ma in periodi di crisi bisogna far tutto. Anzi, si dovrà tornare indietro e recuperare la sensibilità di chi lavora col martello”.
Brotto ha evidenziato la necessità di passare il testimone alle nuove generazioni, suggerendo ai giovani di rilevare l’attività di terzi piuttosto che aprirne di nuove (troppo costoso e impegnativo). “E’ più appetibile succedere a chi va in pensione. Per partire da zero servono tanti soldi, tra forno, saldatrici, puntatrici, portafoglio clienti. Gli attrezzi in officina bisogna averli a cuore come se fossero nostri, e curare ogni mezzo come se fosse il proprio amato motorino: insomma, dobbiamo voler bene al nostro lavoro”. Infine, consigli pratici per “conquistare” il datore di lavoro: “presentarsi puntuali, essere educati e rispettosi: questa la base, non sempre scontata. Recepire le indicazioni da chi ha più esperienza di voi, curare il posto di lavoro come se fosse vostro; lavorare nell’ordine e nella pulizia, amare i propro attrezzi”.
Per ora quello dell’officina resta un mondo tutto al maschile; le donne, infatti, in questo settore non hanno ancora un ruolo di rilievo se non negli uffici di contabilità. Nella provincia di Udine di donne meccanico ce ne sono al massimo 4, sebbene non vi siano preclusioni (a parte la necessità di una certa fisicità e forza in alcune fasi del lavoro, ma non per la verniciatura, ad esempio, dove la tecnologia dà una grossa mano). Secondo l’Enaip si tratta per lo più di un retaggio culturale e anche un problema di conoscenza, perché sono le stesse famiglie a non incoraggiare le donne dirigendole verso altri indirizzi scolastici: “eppure le donne avrebbero un grande potenziale nei lavori di finitura e di precisione, campi in cui sono più brave dei maschi – hanno riferito Beltramini e Di Marco -; manca un approccio corretto, spesso semplicemente non si conosce il contenuto dei corsi ed è un peccato”.
Nonostante la crisi abbia colpito anche molte officine, quello del carrozziere resta un lavoro ambito; e se l’Enaip prepara maestranze preparate, la CNA si rende disponibile a orientare i nuovi meccanici, creando un raccordo con le aziende e dando informazioni su eventuali contributi, presso la propria sede di Udine. Anche gli altri relatori hanno molto interessato gli studenti, che ora – grazie alle testimonianze dirette di artigiani di esperienza – hanno un quadro più chiaro di come entrare nel mondo del lavoro.