25 stranieri coinvolti, 82 ore di lezione tra teoria, laboratorio e visite didattiche, un programma complesso che proseguirà fino a metà luglio
E’ iniziato il corso legato al progetto “Api senza confini”, che formerà alla professione di apicoltori 25 immigrati regolari residenti nel territorio, tra i quali due donne. Organizzato e sostenuto dalla Provincia di Pordenone con la collaborazione della Fondazione Opera Sacra Famiglia (Fosf), del Consorzio Apicoltori della provincia di Pordenone (Capn) e del Laboratorio Apistico Regionale (Lar-Fvg), è stato avviato a metà maggio alla presenza dell’assessore provinciale all’Immigrazione Eligio Grizzo e proseguirà fino a metà luglio.
“Il corso rientra nel Piano Provinciale per l’Immigrazione 2013 e, in particolare, nel progetto Return Home – illustra Grizzo – con esso intendiamo formare professionalmente gli stranieri regolari residenti in provincia, i quali potranno quindi avviare una loro attività remunerativa in patria. Per coloro che intendono intraprendere la professione di apicoltori nel loro paese sono previste le agevolazioni messe in campo dalla Provincia insieme all’Oim, grazie alle quali sarà possibile il sostentamento per i primi mesi di avvio dell’attività e l’acquisto delle attrezzature necessarie. Un progetto, questo, che ci consente da un lato di dare una reale possibilità di impiego ai cittadini stranieri presenti in provincia, dall’altro di evitare che, da disoccupati, pesino sulla Comunità, già vessata dai problemi legati alla crisi”.
Il corso prevede 82 ore di applicazione suddivise tra teoria (42 ore), laboratorio (15 ore) e visite in aziende di particolare interesse (25 ore). A tenere le lezioni sono docenti del Capn e del Lar-Fvg, che svilupperanno numerosi argomenti tra i quali la biologia e la fisiologia delle api, l’organizzazione dell’alveare, le arnie e le strutture apistiche, la flora coinvolta, i prodotti dell’alveare, l’allevamento delle regine, le patologie dell’ape.