«Cosa deve fare una persona che si sente in pericolo? Più di denunciare i fatti alle forze dell’ordine, cosa può fare?». A interrogarsi sul delitto di Basiliano il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini perché, forse, stavolta, una vita poteva essere salvata. «La violenza dell’assassino era stata denunciata alle forze dell’ordine: perché allora non sono stati presi i provvedimenti necessari? Perché all’assassino non è stato interdetto l’accesso al comune di residenza della vittima? Non è mia intenzione alimentare sterili polemiche, da amministratore di ente pubblico ritengo sia necessario agire perché un fatto del genere non si ripeta più. Di recente si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In Provincia, ad esempio – prosegue Fontanini –, abbiamo organizzato un convegno con l’associazione Smileagain, per parlare delle donne del Pakistan che vengono sfigurate con l’acido da uomini senza pietà. Una violenza che avviene a migliaia di chilometri da qui ma di cui sono sempre vittime loro, le donne. Tra il pubblico, c’erano anche alcune classi di scuole superiori del capoluogo friulano. L’intento era infatti quello di coinvolgere i giovani, per dare loro, attraverso le testimonianze, i mezzi per conoscere le mille ombre della questione della violenza sul gentil sesso. In generale, nella giornata sulla violenza contro le donne – aggiunge Fontanini –, in tanti si sono uniti al comune sentimento di solidarietà verso le vittime di violenze sempre gratuite e ingiustificate. Oggi però abbiamo di fronte a noi una giovane donna che non c’è più e, a toglierle la vita, il suo ex compagno».
Prevenzione: per Fontanini bisogna lavorare sui giovani, per informarli ed evitare che in loro si sviluppino atteggiamenti violenti. «La Provincia mette a disposizione le sue competenze per contribuire a sconfiggere il fenomeno della violenza – spiega Fontanini –: abbiamo istituito uno sportello anti-mobbing per aiutare le persone vittime di violenze fisiche e verbali con sostegno psicologico e legale. In più – aggiunge – abbiamo organizzato corsi gratuiti di difesa personale. Certo, si tratta di poca cosa di fronte a un enorme problema ma è un modo per far capire a tutti che ognuno ha il dovere di fare qualcosa. Non è pensabile una società – conclude Fontanini – che non sia in grado di difendere i deboli. Troppe donne in Friuli sono state vittime di atti violenti, il problema della violenza sulle donne è presente in casa nostra con tutta la sua gravità».