Lo ha sottolineato nel corso della seduta di ieri del Cpel alla quale ha preso parte l’assessore regionale Brandi
Ammontano a circa 478 milioni di euro i fondi complessivamente impegnati per le politiche del lavoro da Provincia, Regione, Governo e Unione europea dal 2009 a oggi in Friuli Venezia Giulia. Lo ha riferito l’assessore regionale al lavoro Angela Brandi ai rappresentanti del Comitato provinciale per l’economia e il lavoro (Cpel) convocato dal presidente della Provincia on. Pietro Fontanini e riunitosi oggi a palazzo Belgrado. «L’attualità delle tematiche legate al lavoro è forte – ha affermato Fontanini aprendo i lavori – e ciò anche a fronte degli sconfortanti dati diffusi dall’Istat relativi all’export che vedono la nostra regione ancora in frenata». Al centro del tavolo, dunque, i dati relativi alle politiche del lavoro ma anche, dopo una dura presa di posizione dei sindacati mediante una lettera aperta a Fontanini, il ruolo del Comitato. Nel loro attacco i sindacati, in sintesi, hanno fatto riferimento al fatto che è stato disatteso il documento congiunto denominato “Obiettivo Friuli” visto che la comunità friulana seduta al tavolo ha potuto fare ben poco.
«Sono in parte d’accordo con quanto riferito dai sindacati – ha risposto Fontanini – visto che ho cercato più e più volte, anche dopo sonori silenzi, di ricevere dalla Regione i mezzi necessari per intervenire. Per quanto riguarda il lavoro, stante che gli enti di area vasta gestiscono i Centri per l’impiego e le politiche passive, era opportuno ottenere maggiori competenze. In questo e in diversi altri casi sento che la Provincia è già stata etichettata dal Governo statale come ente inutile. Ma – ha proseguito -, stante il fatto che è in corso una delle più forti crisi economiche degli ultimi decenni, è verosimile che per il Friuli andava fatto di più».
Sugli obiettivi centrati dal Cpel negli ultimi anni l’intervento dell’assessore alle attività produttive Adriano Ioan. «Il documento “Obiettivo Friuli”, elaborato congiuntamente da questo tavolo di lavoro che comprende i rappresentanti delle categorie economiche e produttive e sindacali del territorio, è e rimane la “Bibbia” per tutti noi. La strada fin qui percorsa – ha evidenziato – non è stata inutile, anzi, i risultati concreti ci sono e non sono poca cosa: innanzitutto, il Cpel rimane per la Provincia di Udine lo strumento tecnico politico più rappresentativo a livello di politiche economiche e del lavoro. Quanto ai risultati l’ultimo è il protocollo d’intesa con Confidi: attraverso l’utilizzo di parte della liquidità giacente della Provincia – si parte con 10 + 10 milioni di euro – si potranno attuare dei finanziamenti veloci per le imprese medio piccole, principali vittime della crisi e della difficoltà di accesso al credito. Poi c’è il progetto relativo alla diffusione delle reti tecnologiche attraverso l’Asdi Ditedi, o gli interventi al Malignani volti al mantenimento degli standard richiesti dalle normative europee che finanziano gli Istituti tecnici superiori. All’audizione di alcuni esponenti dell’esecutivo regionale (oltre all’assessore Brandi hanno già preso parte Seganti e Garlatti), speriamo di poter aggiungere l’assessore alle infrastrutture Riccardo Riccardi. E l’incontro potrebbe avere luogo prima dell’estate».
I rappresentanti delle categorie economiche, nei loro diversi interventi, hanno evidenziato il buon lavoro fin qui svolto dal Cpel e la necessità di continuare.
A chiudere i lavori il vicepresidente e assessore al lavoro Daniele Macorig che ha fatto un appello chiedendo «compattezza a tutti i componenti del Cpel: il momento non è facile e solo se troveremo dei punti comuni sui quali intervenire vi sono buone opportunità di crescita per il territorio. Il servizio lavoro – ha aggiunto Macorig – si è rafforzato con il passaggio alle Province che sono divenute le principali interlocutrici delle aziende».
Grazie ai fondi regionali della L.R. 18/05, dal 2006 a oggi la Provincia di Udine ha potuto sostenere l’inserimento lavorativo e il reinserimento di disoccupati e la creazione di nuove imprese da parte dei senza lavoro con un impegno finanziario di 32.268.216,38 € per 10.794 posizioni lavorative. I sostegni all’inserimento lavorativo dei disoccupati in Provincia di Udine. Con i fondi della L.R. 11/03, dal 2004 a oggi la Provincia ha erogato contributi alle imprese che assumono disoccupati a elevata qualificazione e da impiegare in attività di ricerca per complessivi 3.185.483,42 € per 334 posizioni lavorative.