Udine – La crisi si è abbattuta anche sui farmacisti del Friuli: i giovani laureati hanno incontrato nel 2012 difficoltà crescenti a trovare occupazione e il trend, anche per il 2013, si annuncia sconfortante. A descrivere questa situazione, in vista dell’Assemblea annuale della prossima settimana, è il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Udine, Michele Favero, che dichiara: “Se fino a qualche anno fa, entro un anno dal raggiungimento della laurea, quasi il 90 per cento dei farmacisti trovava collocazione lavorativa , adesso, a causa della crisi economica, questa percentuale è drasticamente precipitata”. Sono tanti i farmacisti preoccupati per il loro futuro che riempiono di offerte la bacheca ‘cerco lavoro’ affissa nella sede udinese dell’Ordine professionale. Come si è arrivati a questo impasse? “Da un lato, a creare disoccupazione nel nostro settore ha contribuito il calo della redditività registrato dalle farmacie, pari a meno 8 per cento sul fatturato del Servizio Sanitario”, spiega il Presidente, “si tratta di una restrizione del profitto da imputarsi alla riduzione della spesa della farmaceutica territoriale “. Dall’altro lato c’è anche la chiusura delle scuole di specialità che formano il farmacista ospedaliero, a causa dell’impossibilità per queste scuole di autofinanziarsi ; a Padova la scuola è stata chiusa, mentre a Trieste non è mai partita.
A sommarsi a questo scenario si aggiunge il dato negativo dei licenziamenti continui degli informatori farmaceutici da parte delle industrie, fatto che impedisce ai giovani di sperare in un sbocco in questo campo: “Purtroppo – rende noto Favero – le case farmaceutiche stanno abbandonando l’informazione scientifica rivolta ai medici di famiglia per prediligere lo specialista ospedaliero, considerato che negli ospedali circuita il maggior flusso economico. Tutto questo, ovviamente, va a discapito anche della medicina del territorio che si trova impoverita a causa di una minore informazione”.
Progetto farmacovigilanza e pazienti cronici – Nel percorso di valorizzazione del ruolo del farmacista come professionista nella consulenza e monitoraggio sul farmaco, l’Ordine appoggia il progetto sulla farmacovigilanza in collaborazione con la Regione FVG. Le attività relative all’informazione e alla formazione sui farmaci hanno l’obiettivo di promuovere una cultura critica, per garantire un uso appropriato degli stessi, favorire l’integrazione fra le diverse iniziative presenti a livello regionale e centrale e sviluppare una rete di centri di informazione sul farmaco, in collegamento con l’AIFA .
Sempre in collaborazione con la Direzione regionale per la Salute, i farmacisti friulani stanno seguendo un progetto di formazione riguardo Le nuove Linee guida dell’Autoanalisi in farmacia che, dice Favero “speriamo guidino la farmacia del territorio verso la farmacia dei servizi tanto voluta dalla legge 159/ 2009“. Sempre nell’ottica della crescita professionale del farmacista, il Presidente dichiara poi l’intenzione di proporre anche in Friuli, sulla scorta di quanto già realizzato in altre province italiane, un progetto finalizzato a verificare, attraverso un colloquio periodico farmacista/paziente, supportato da un diario condiviso con il medico di famiglia, che il paziente cronico segua fedelmente il piano terapeutico prescritto.
“Il nostro compito “, si dice convinto Favero, “sarà sempre più quello di supportare l’adesione del paziente alla terapia concordata con il suo medico, considerando che in alcune patologie croniche come per esempio quella asmatica, ben il 50% dei pazienti disattende le indicazioni ricevute. Risulta inoltre, già avviata una collaborazione con l’Ordine dei Medici della provincia di Udine, concretizzata anche attraverso incontri di aggiornamento comuni, nell’ottica di una sempre maggiore condivisione di obiettivi che hanno come finalità la salute del paziente.