Anche quest’anno Torviscosa sceglie di ricordare la costituzione dello stato patriarcale in chiave contemporanea e dedica l’intera giornata di domenica 13 alla cultura friulana di oggi e alla sua produzione. Sarà inoltre un’occasione per immergersi nella storia italiana degli anni Trenta, di cui Torviscosa è un emblema: alle 9.30 gli amministratori locali accompagneranno i visitatori alla scoperta della città di fondazione, divisa tra spazi del lavoro, del tempo libero, della vita privata e di quella pubblica. Per tutto il giorno, davanti al CID (Centro Informazione Documentazione, in piazzale Marinotti), la “Mostra mercato dell’editoria multimediale friulana” accoglierà gli stand degli editori locali che potranno presentare e vendere le loro pubblicazioni e i prodotti musicali e cinematografici. Inoltre, a cominciare già dalla mattina è previsto un ricco programma di incontri e spettacoli, sempre dedicati alle varie forme artistiche e culturali della nostra regione, con una particolare attenzione a quelle che utilizzano come veicolo la lingua friulana.
Si comincia alle 11 con un momento istituzionale: aprirà infatti la giornata l’ARLEF (Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane) rappresentata da Walter Tomada, membro del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia. A seguire, Cristiano Degano, capostruttura della RAI regionale e Claudia Brugnetta, curatrice RAI dei programmi in lingua friulana, presenteranno “Bed & breakfast”, la nuova situation comedy in marilenghe prodotta dalla RAI in onda la domenica mattina su RAI3. In esclusiva, in omaggio anche ai due protagonisti torviscosini Manuel Buttus e Giorgio Monte, che saranno presenti alla presentazione, sarà proiettata eccezionalmente la terza puntata in onda quella stessa mattina.
Gli appuntamenti del pomeriggio prevedono invece più attività in contemporanea, dedicate a spettatori di età diverse. Per i più piccoli, lo spettacolo di teatro musicale “Contis tarondis” inizia alle 15: Michele Polo, Federico Scridel e Leo Virgili mettono in scena in forma moderna racconti popolari friulani con accompagnamento musicale. Si tratta di una novità alla sua prima rappresentazione adatta a tutti, anche a chi non parla correntemente friulano. A seguire, un’altra “prima”, la proiezione di “Bull over”, video-spot sul bullismo realizzato dai alcuni giovani studenti di Torviscosa in collaborazione con il Teatrino del Rifo e Uponadream Studios. I ragazzi un po’ più grandi, invece, possono partecipare a un laboratorio di street art curato dai writer Zone1 e Kerotoo e di seguito godersi il concerto rap di DJ Tubet. Gli appassionati di letteratura, alle ore 17, non possono perdere le “Cronichis di Saveri Sengar”, reading scritto da Franco Marchetta e recitato da Elvio Scruzzi con l’indispensabile supporto dell’autore.
Novità, infine, anche per il pranzo: le trattorie locali, a Torviscosa e Malisana, propongono un menu autarchico in tema con la mostra tuttora visitabile al CID “La battaglia del grano, autarchia, bonifiche, città nuove”. L’indipendenza nei rapporti economici e politici perseguita dal governo italiano già negli anni Venti e infine proclamata con l’autarchia dopo le sanzioni del 1935 condizionò infatti la vita degli italiani in tutte le forme, compresa quella alimentare. La mancanza di materie prime estere costrinse alla ricerca di materie prime alternative, i cosiddetti “surrogati”: la fondazione di Torviscosa, per esempio, è legata al tentativo di estrarre la cellulosa dalla canna, anziché dal legno, e il nome del paese deriva dalla viscosa, la cosiddetta seta artificiale prodotta dalla SNIA. Allo stesso modo, il tè, commercializzato dagli inglesi, è sostituito con il carcadè di provenienza eritrea, il caffè con l’orzo o la cicoria; la carne è limitata a quella degli animali da cortile o sostituita con il pesce e alla pasta si preferisce il riso.
In cucina scarseggiano anche i grassi, che devono essere destinati all’industria bellica, e, soprattutto, si devono utilizzare prodotti italiani e non ci si deve permettere alcuno spreco. Il 13 aprile, quindi, chi si trova a Torviscosa potrà assaggiare la zuppa del marinaio italiano, il risotto di Giovanni Pascoli, il coniglio o la faraona in salmì, la purea di verdure, il dolce al tricolore: sono alcune delle proposte gastronomiche che utilizzano prodotti nostrani e ricette originali, ricavate da alcune pubblicazioni dell’epoca, come “Autarchia nell’alimentazione. Corso di economia domestica” scritto da Giovanni Longo e pubblicato nel 1941, “La cucina autarchica” di Elisabetta Randi (1942), i numeri degli anni Trenta della rivista “La cucina italiana”.