Il gruppo dei ragazzi ritiene che fra gli atleti, le famiglie, le società sportive ci debba essere un patto costituito da alleanza, impegno, lealtà, serietà, soldi. Di questo patto i Comuni devono esserne i garanti.
Queste le conclusioni del percorso “Educare con lo sport” che ha coinvolto ragazzi, genitori e società sportive di Fogliano Redipuglia, Sagrado e San Pier d’Isonzo. Un percorso di dialogo che ha portato ad analizzare l’ambiente sportivo, a ricercarne gli aspetti problematici e a definire concrete proposte migliorative da poter immediatamente mettere in campo.
Nella Biblioteca Civica di Fogliano Redipuglia il coordinatore scientifico del progetto, Franco Santamaria, ha presentato gli esiti dell’iniziativa e le proposte per rendere più educativa la pratica sportiva: non far fare alcuna attività sportiva specifica fino agli 11-12 anni, ma incentivare la conoscenza e la sperimentazione di tante discipline sportive; è necessario recuperare tempi e spazi di gioco, di divertimento nella vita dei bambini e dei ragazzi; le città e i paesi vanno ripensati a dimensione di bambino e di ragazzo.
La scuola deve incrementare il tempo dedicato all’attività motoria e la conoscenza delle discipline sportive così da orientare poi il ragazzo verso una scelta mirata.
Nella pratica sportiva serve adeguatezza e manutenzione degli impianti sportivi, allenamenti in orari adeguati. Sempre secondo la comunità coinvolta, i Comuni dovrebbero, insieme alle società, predisporre delle borse di studio, per garantire il diritto allo sport.
Servirebbe formare gli allenatori e i genitori anche sul piano psicopedagogico, educare i dirigenti, così che essi possano scegliere i tecnici più idonei per i ragazzi e individuare in modo competente le linee sportivo-educative della società, creare una collaborazione continuativa tra genitori e allenatori.
Ma esistono anche degli aspetti problematici: la debole cultura della pratica sportiva, soprattutto nell’istituzione scolastica (a volte non si è consapevoli del rapporto molto stretto fra attività motoria e sviluppo cognitivo). Parallelamente a questo sono emersi problemi organizzativi per i genitori (orari degli allenamenti non accettabili, spostamenti, costi elevati sul piano economico) e impianti sportivi non idonei. Nello mondo dello sport