La Giunta provinciale di Udine ha dato il via libera. Complessivamente il finanziamento è pari a 440 mila euro
Sono 39 in tutto le persone a cui la Provincia – se arriverà anche l’ok dalla Regione – darà un’occupazione temporanea grazie all’attivazione di 13 progetti di lavori socialmente utili ai quali, su proposta dell’assessore al lavoro il vicepresidente Daniele Macorig, la Giunta ha dato il via libera nell’ultima seduta. Complessivamente l’investimento è pari a quasi 440 mila euro (80% a carico della Regione e 20% a carico della Provincia). Nel dettaglio saranno 35 le persone impegnate con diverse mansioni presso l’amministrazione provinciale e 4 quelle “distaccate” negli uffici della Procura della Repubblica e del Tribunale di Udine. «La crisi che sta interessando anche l’economia del territorio, con la conseguente perdita di posti di lavoro e il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali – ha spiegato Fontanini – ha spinto la Regione ad avviare un Programma anticrisi. Tra le misure previste la possibilità per i lavoratori sospesi dall’attività lavorativa a vario titolo (posti in cassa integrazione guadagni speciale sospesi a zero ore e titolari del relativo trattamento, lavoratori posti in mobilità e titolari del relativo trattamento, lavoratori titolari di altro trattamento speciale di disoccupazione, ndr) di prestare servizio all’interno di amministrazioni pubbliche. Per i lavoratori che vi aderiscono – ha proseguito -, l’obiettivo non è il trattamento economico ma la possibilità di poter ampliare il proprio patrimonio di conoscenze lavorative nel corso del periodo di stop forzato. Una grossa parte delle persone che aderiranno ai progetti sarà impiegata nel servizio lavoro, collocamento e formazione, ma vi sono progetti per ogni area di nostra competenza. Questa nuova forza lavoro contribuirà ad aumentare la qualità della vita sul nostro territorio, accrescendo altresì le competenze dei lavoratori impegnati. I progetti che interessano Procura e Tribunale – ha aggiunto – hanno preso le mosse dal fatto che siamo venuti a conoscenza della loro necessità di ricorrere a queste figure e dell’impossibilità, per mancanza di fondi, di potersene avvalere. Ci siamo attivati e abbiamo predisposto un Protocollo d’intesa. Va sottolineato – ha concluso Fontanini – che siamo il primo ente che collabora e permette alle strutture giudiziarie di usufruire di figure professionali per far fronte alle necessità legate alla propria attività lavorativa».
In generale, dunque, si tratta di interventi a sostegno dell’inserimento lavorativo a tempo determinato rivolti ai lavoratori percettori di trattamenti previdenziali, quali lavoratori posti in cassa integrazione guadagni speciale sospesi a zero ore, lavoratori in mobilità e lavoratori titolari di altro trattamento speciale di disoccupazione residenti nel comune o nell’area territoriale di competenza del Centro per l’impiego dove si svolgono le prestazioni e, in subordine, tra quelli residenti nei comuni del territorio regionale diversi da quello in cui svolgono le attività previste dal progetto. I progetti avranno una durata che non potrà essere superiore a 12 mesi e non potrà comunque superare il periodo di trattamento previdenziale previsto dal regolamento regionale. Le prestazioni riguarderanno tutte le attività che l’amministrazione pone in essere al fine di migliorare la qualità della vita, dell’ambiente e degli spazi urbani e del territorio, nonché le attività poste in essere per migliorare la qualità delle prestazioni offerte. Nel caso dei lavoratori che saranno impiegati in Procura e in Tribunale, le 4 figure, la cui selezione sarà compito dell’amministrazione provinciale, permetteranno alle due strutture giudiziarie di assicurare un miglior funzionamento degli uffici giudiziari con un recupero di efficienza ed efficacia nei servizi rivolti all’utente, nonché il riassorbimento di aree di lavoro arretrato e di impiegare le professionalità di lavoratori attualmente in difficoltà.