II presidente dell’Asdi precisa quanto riportato da Stella sul Corriere
La Palmanova-Manzano non sarà la panacea di tutti i “mali” del Distretto della Sedia, ma certamente rappresenta un tassello importante per lo sviluppo dell’area industriale. Giusto Maurig, presidente dell’Asdi Sedia, interviene sul tema dopo le ultime polemiche sulla bretella riprese anche dal giornalista Gian Antonio Stella. Precisa innanzi tutto che le 700 aziende sopravvissute di cui scrive la firma del Corriere sono relative solo alla produzione di sedie, “ma vi sono altre centinaia di imprese attive e vitali che appartengono a settori come la meccanica o l’enogastronomia, senza contare tutto l’indotto”. Il dato, quindi, è stato riportato per difetto e non riflette esattamente una realtà distrettuale che sta invece puntando con determinazione alla qualità e alla certificazione per diventare sempre più concorrenziale sul mercato estero.
Nel Piano di Sviluppo varato a suo tempo dall’Asdi tra i punti c’è anche la Palmanova-Manzano, “che però fa parte di tutto un pacchetto di proposte più complesso e ampio – spiega Maurig. – Qualsiasi progetto visto nella sua singolarità contiene carenze, ma operando con una visione a medio-lungo termine si comprende bene come la bretella possa dare un grosso contributo al Distretto. E a chi dice che “tanto le aziende vanno all’estero”, noi rispondiamo che è necessario allora mettere in campo le adeguate contromisure per mantenere qui ciò che con fatica e negli anni abbiamo creato. E a questo scopo tutto serve: dalle reti tecnologiche alle infrastrutture, dalla semplificazione a una fiscalità che sia competitiva rispetto agli altri mercati. Certo in Italia, purtroppo, gli iter burocratici spesso allungano la risposta ad esigenze urgenti: se la Palmanova-Manzano fosse stata realizzata anni fa ora godremmo già dei suoi benefici”.