Trieste, 3 apr – Promuovere strategie di sviluppo e buone
pratiche per il miglioramento della qualità della vita delle
persone più fragili e vulnerabili, in particolare anziani e
disabili, confrontando conoscenze ed esperienze maturate in otto
diversi Paesi dell’Europa centrale per sviluppare soluzioni
abitative e di cura innovative, in grado di dare risposte
concrete ai crescenti bisogni, sempre più legati anche
all’invecchiamento della popolazione.
E’ l’obiettivo del progetto denominato Helps (Housing and
Homecare for the Elderly and vulnerable people and Local
Partnership Strategies in Central European cities), che oggi ha
visto il lancio ufficiale nel corso di un convegno a Trieste,
introdotto dall’assessore regionale alle relazioni
internazionali, Elio De Anna, e dal direttore centrale salute,
integrazione sociosanitaria e politiche sociali della Regione,
Gianni Cortiula, e moderato da Gian Matteo Apuzzo, che
dell’iniziativa è project manager.
Come ha ricordato l’assessore De Anna, il progetto è promosso
nell’ambito del programma di cooperazione transnazionale “Central
Europe”. Vi partecipano enti e istituzioni di otto Paesi ed è
coordinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Importanti le
risorse economiche a disposizione: dall’Europa arrivano infatti
oltre 2,6 milioni di euro, di cui mezzo milione a beneficio della
nostra regione, che in questo modo accentua il proprio respiro
internazionale, potendo ragionare, secondo l’assessore, in
un’ottica sovranazionale anche in sanità, in piena sintonia con
lo spirito della neocostituita Euroregione. Un progetto che offre
l’opportunità di esplorare nuove opportunità a beneficio di
anziani e persone con disabilità, favorendone un’autonomia
attiva, sempre nell’ottica della indispensabile sostenibilità
della spesa sanitaria.
Non casuale il lancio dell’iniziativa nel 2012, definito anno
europeo dell’invecchiamento sano e attivo. Due, secondo il
direttore Cortiula, gli obiettivi che si prefigge
l’Amministrazione regionale: promuovere la domiciliarità, ovvero
la permanenza nel proprio contesto familiare, e parallelamente
diminuire l’istituzionalizzazione di anziani e disabili. Ma in
ogni caso, a seconda delle necessità, contribuire anche grazie
all’innovazione a creare luoghi accoglienti e funzionali, ove
ritrovare la propria identità con il supporto di adeguate
tecnologie, oltre che di personale motivato e preparato.
Nell’occasione Cortiula ha ricordato l’impegno della Regione, in
un contesto in cui nonostante le riduzioni dei trasferimenti da
parte dello Stato si è scelto di mantenere inalterate le risorse
per il sociale: supporto ai servizi domiciliari, gestione del
Fondo per l’autonomia possibile che da solo vale 32 milioni
all’anno, conclusione del percorso di riqualificazione
dell’offerta residenziale. Il tutto inserito nel più ampio
riassetto della sanità in regione, che punta a migliorare
l’organizzazione per garantire il principio di omogeneità di
servizi, a parità di condizioni, e quindi uguaglianza e di
equità.
Helps potrà dunque fare del Friuli Venezia Giulia un laboratorio
dove si confrontano conoscenze ed esperienze, in una prospettiva
dove ampia sarà la collaborazione tra il pubblico e il privato,
tra cui già ora figurano i principali centri di ricerca che
operano in Friuli Venezia Giulia: da Area Science Park alla
Fondazione Snaidero, da Friuli Innovazione al Polo tecnologico di
Pordenone.