Come la “Fieste dal paîs di San Marc”, il 6 maggio,
aveva fatto da gioiosa cornice alle votazioni del Comitato
frazionale, così il convegno regionale “Dalla Terra alla
Comunità”, celebrato il 12 maggio, è divenuto
l’occasione per l’investitura ufficiale dei
neoamministratori della Proprietà collettiva di San Marco
da parte del sindaco di Mereto di Tomba, Andrea Cecchini.
Compaesani e ospiti, giunti a San Marco per il confronto su
nuovi modelli comunitari di sviluppo agricolo, si sono
stretti con affetto ed emozione attorno a Paola Fabello,
Massimo Moretuzzo, Paolo Rovere, Nensi Salvador e Andrea
Uliana, ai quali sono andate le centoundici preferenze
espresse alle prime votazioni frazionali della storia del
piccolo centro del Medio Friuli.
Un lungo applauso ha salutato anche l’annuncio che primo
presidente del Comitato Beni civici di San Marco sarà
Paola Fabello, già giovane consigliere comunale e prima
donna a ricoprire tale incarico in Friuli.
Il Comitato frazionale è l’ente locale di diritto
pubblico al quale la legge affida il compito di gestire le
Proprietà collettive riconosciute dalla legge statale
1766/1927. Esso dura in carica 4 anni e, nel caso di San
Marco, dovrà amministrare a beneficio della comunità i 5
ettari di Demanio civico, indivisibile e inalienabile,
ereditato dalle precedenti generazioni.
Inclusi dagli studiosi fra i Beni comuni tradizionali, i
Beni civici sono diffusi in tutta la Regione. In 46 Comuni,
risultano ufficialmente accertati; in altri 93 attendono
ancora che le operazioni di accertamento giungano finalmente
a definizione.
Oltre a quella di San Marco, sono attive le Amministrazioni
frazionali di Bressa (Campoformido), Givigliana e Tors
(Rigolato), Pesariis (Prato Carnico), Le Prese di San
Giovanni (Polcenigo), Ovasta (Ovaro), Priola e Noiariis
(Sutrio), San Gervasio (Carlino), Tualiis e Noiaretto
(Comegliàns) e Villanova (San Giorgio di Nogaro).
Completano il quadro delle Proprietà collettive gestite
direttamente dalle rispettive comunità le Comunioni
familiari (amministrazioni a regime privatistico, in gran
parte dotate di personalità giuridica in base alla legge
regionale 3/1996), presenti sul Carso triestino e goriziano
(Jus/Comunelle e Srenje/Vicinie), in Val Canale (Vicinie),
in Carnia (Consorzi privati o di antichi originari) e nel
Friuli collinare (per un totale di oltre 50 istituzioni).
I princìpi gestionali che ispirano tutti questi piccoli
enti locali nell’adempimento delle proprie funzioni
economiche, socio-culturali e ambientali sono quelli sanciti
dalla “Dichiarazione della Proprietà collettiva”,
proclamata a Roma il 7 marzo 2006: incommerciabilità del
capitale naturale; utilizzo del territorio in forme
usufruttuarie e partecipate; reversibilità delle scelte di
gestione; e trasmissione alle generazioni future del
patrimonio collettivo.