Da oggi la campagna di sensibilizzazione indetta dalla Provincia, che coinvolgerà il territorio e, in primis, il mondo scolastico; chiamando il numero verde 800290290 è possibile denunciare casi sospetti e fermare la “tratta” delle giovani vittime
In questi giorni le scuole superiori del territorio riceveranno volantini e manifesti di sensibilizzazione al problema delle “spose bambine”, piaga oggi diffusa anche nel Pordenonese. A segnalare la problematica è stata l’associazione Neda Day, che ha trovato l’immediato sostegno della Provincia e del Comune di Pordenone, oltre che quello di Prefettura, Questura, Carabinieri, Ufficio Scolastico, Associazione Voce Donna e Caritas.
I casi di “spose bambine” sono circa 2000 all’anno nel territorio nazionale, 321 nel 2012 solo nel Friuli Occidentale. In provincia il fenomeno è non poco esteso pur se quantificabile solo in base a segnalazioni anonime provenienti dall’ambito scolastico.
“Incredibile ma vero, anche nelle nostre scuole si verificano non poche sparizioni sospette – sottolinea l’assessore all’Immigrazione Eligio Grizzo – ragazzine che, senza motivo, spariscono perché richiamate al loro paese dalla famiglia per essere “vendute”. Purtroppo, però, spesso intervenire è particolarmente difficile perché, pur essendo un reato, non viene riconosciuto come tale perché avviene al di fuori del nostri confini”.
“Chiediamo dunque la collaborazione di tutti per segnalare eventuali casi accertati o sospetti – continua Grizzo – e proseguiremo incontrando e cercando di coinvolgere le diverse comunità presenti sul territorio a fare utilizzo del numero verde dedicato”.
Chiamando il numero verde gratuito e anonimo 800290290 è infatti possibile denunciare, 24 ore su 24, casi di violenza e coercizione commessi contro donne e minori.