L’albergo di Pradibosco disponeva di una sciovia,
realizzata nel 1973 direttamente dall’Amministrazione Beni
Civici di Pesariis che provvedeva anche alle revisioni di
legge e ai rinnovi della vita tecnica dell’impianto, fino
alla sua improrogabile scadenza (2008).
La struttura, gestita dal conduttore dell’albergo, ha
sempre operato con successo, garantendo l’apertura
puntuale della pista di discesa ogni 8 dicembre. Per
decenni, centinaia di bambini e ragazzi del luogo e di tutto
il nord Italia (mediante l’organizzazione delle Settimane
bianche) hanno imparato a sciare a Pradibosco, località
che per le sue caratteristiche di bellezza e tranquillità
era amata e frequentata nei fine settimana a
nche da numerose
famiglie con bimbi.
ll nuovo impianto di risalita di Pradibosco era quindi un
investimento strategico su una struttura complessiva,
funzionante e gestita direttamente in equilibrio economico,
che a differenza di tutte le altre mai ha pesato
finanziariamente sulla comunità regionale.
Per ragioni diverse la prevista seggiovia bi-posto
ipotizzata si è rivelata irrealizzabile. Sottratto dalla
politica un milione di euro dei quattro stanziati, è stata
infine progettata una sciovia. Il tempo passava, i ritardi
dell’impianto impedivano prima la gestione invernale e poi
di fatto la continuità annuale dell’esercizio
commerciale.
Finalmente, dopo quattro anni, nel dicembre 2013, la
Comunità montana in procinto di andare in appalto chiese
al Comune di confermare formalmente il proprio impegno –
datato 2009 – alla gestione dello stesso. La settimana
seguente, la giunta comunale incontrò il Comitato di
amministrazione dei Beni civici di Pesariis e comunicò
l’intenzione di non assumersi la gestione del futuro
impianto, chiedendone anzi l’impegno in capo alla Frazione
stessa.
L’Amministrazione approfondì tale aspetto, ma verificò
anche altre ipotesi sul possibile turismo invernale ed
estivo da perseguire in Val Pesarina. Immaginando anche i
conseguenti investimenti indispensabili, manifestò le
proprie proposte al Comune il 16 gennaio e al commissario
della Comunità montana il giorno 23.
Considerati soprattutto la distanza dalle grandi vie di
comunicazione e la piccola dimensione non concorrenziale con
i comprensori limitrofi, l’Amministrazione dei Beni civici
di Pesariis ritiene che il turismo della montagna non possa
più dipendere solo dalla neve, ma debba essere distribuito
nel corso dell’anno. Quindi, turismo escursionistico,
naturalistico, didattico e congressuale, accanto a wellness
e vacanze benessere. E, d’inverno, la possibilità di
divertirsi con le slitte, imparare e praticare lo sci,
l’escursionismo con le “cjaspe” e lo sci alpinismo.
Ma accanto al turismo dell’alta valle, l’Amministrazione
frazionale pensa a quello culturale di Pesariis, “Paese
degli orologi”. Mediamente, già diecimila persone lo
visitano ogni anno e centinaia di alunni si esercitano nel
piccolo laboratorio realizzato della Frazione.
Promesso da Riccardo Illy, confermato da Renzo Tondo e,
recentemente, anche da Debora Serracchiani, il grande Museo
scientifico dell’Orologeria attende ancora di essere
realizzato (con progetto preliminare elaborato nel 2006
sull’ex Palazzo frazionale, in capo alla Comunità
montana dal 1988).
Perciò l’Amministrazione Beni civici propose e propone
alla Politica di destinare un milione di euro alla
costruzione di: un parco neve per bambini, un impianto
mobile di risalita (tapis roulant) per la pista da
sci/slittino, una piccola piscina-solarium (con tetto
copri-scopri) e il completamento del centro benessere.
Propose e propone altresì di destinare i residui due
milioni di euro alla realizzazione del grande Museo
scientifico dell’Orologeria di Pesariis.