Concretizzare un progetto per la valorizzazione delle Malghe di Porzus. È l’obiettivo del presidente della Provincia Pietro Fontanini che oggi, all’indomani dell’anniversario dei tragici eventi accaduto in comune di Attimis 68 anni fa, ha incontrato il professor Tommaso Piffer, componente del comitato scientifico per la malghe e Roberto Volpetti vicepresidente dell’Associazione dei partigiani Osoppo.
«Un incontro nei giorni in cui sono in corso – ha riferito Fontanini – non solo le manifestazioni per ricordare i tragici fatti ma anche le lezioni destinate ai docenti di storia organizzate dal comitato scientifico delle Malghe. Avvenimenti importanti visto che per molti decenni l’eccidio venne taciuto e fatto passare sotto traccia. Oggi invece è stata fatta giustizia dando dignità a quell’eccidio e a tutti i tragici fatti di cui i nostri confini furono teatro. Sui vecchi libri di storia non vi era traccia, se non in maniera superificiale, di quella che fu la vera e propria guerra civile combattuta qui in seno alla seconda guerra mondiale. Ora che siamo riusciti a far parlare con equilibrio di questi avvenimenti – ha aggiunto – dobbiamo contribuire a mantenere viva la memoria anche per le generazioni future».
Come hanno riferito Piffer e Volpetti, nel biennio 2010-2012 l’associazione partigiani “Osoppo-Friuli” ha affiancato alla tradizionale attività di carattere commemorativo un’intensa attività scientifica, che ha avuto i suoi momenti più importanti nel convegno del febbraio del 2010 “Violenza e conflitti all’interno della Resistenza italiana. Il caso del confine orientale” e nella pubblicazione del volume “Porzus. Violenza e Resistenza sul confine orientale”. Tale attività, di fatto, ha richiamato l’attenzione della stragrande maggioranza dei quotidiani nazionali, proiettando l’Associazione al di là di una dimensione locale e permettendole di svolgere un ruolo di primo piano nel dibattito storiografico e nel discorso pubblico del nostro Paese. La visita nel 2012 del Presidente della Repubblica Napoletano ha in qualche modo consacrato una vocazione alla ricerca su scala nazionale che ci si aspetta abbia importanti sviluppi nei prossimi anni. A questo scopo l’associazione si è dotata di un comitato scientifico coordinato dal prof. Tommaso Piffer (Università di Milano e Harvard University) e composto dalla prof.ssa Elena Aga Rossi (Università dell’Aquila), dal prof. Giovanni Belardelli (Università di Perugina) dal prof. Ernesto Galli Della Loggia (Istituto italiano di Scienze umane, Firenze-Napoli), dal prof. Paolo Pezzino (Università di Pisa) e dal prof. Raoul Pupo (Università di Trieste).
E nella riunione in programma per domani, il comitato scientifico prenderà in esame quali potrebbero essere i progetti da avviare per poter fare in modo, in primo luogo, che gli sforzi compiuti non vengano vanificati e, in seconda battuta, per tenera viva la memoria storica delle Malghe di Porzus.
«La Provincia – ha anticipato Fontanini – continuerà ad essere al vostro fianco anche in questa fase. Il momento impone scelte forti che vanno nella direzione di creare un pool di enti o di soggetti privati che sostengano le future attività. Tra i progetti che sarebbe auspicabile potessero essere attuati sicuramente l’apertura di un museo dove poter raccogliere reperti e testimonianze riferite ai tragici eventi di Porzus. Proprio in questa ipotetica struttura potrebbe trovare collocazione la precisa ricostruzione storica dell’eccidio che si verificò il 7 febbraio 1945».