Un altro giorno da inventare e l’ Udinese che ci fà impazzire.
Dopo l’ arrembaggio iniziale del Genoa l’ Udinese piazza due zampate di quelle che ti fanno pensare ‘Finalmente unapartita tranquilla’ ma il gol allo scadere che i bianconeri non sono quasi mai capaci di fare, ma sepesso di prendere, riapre i giochi che sembrano chiudersi nuovamente dopo il rigore segnato da Muriel. I cuori bianconeri deboli non ce la fanno più quando un greco, a noi sconosciuto, uccella Pereira come si fà solo nelle partite celibi ammogliati, se ne và come faceva Sanchez e mette sul piede di Gilardino la palla del 3 a 2. Dai ora basta…No, l’ Udinese abbassa il baricentro, Scuffet limita i danni con almeno 3 parate da ‘grande’, ma nulla può sulla conclusione ravvicinata ancora del ‘Gila’ lasciato colpevolmente libero in mischia per il gol del 3 a 3 finale. Il risultato è certamente giusto, ma farsi rimontare, due gol di vantaggio,
per due volte dimostra un’ enorme fragilità oltre che poca attenzione. Con il Genoa, come con la Fiorentina, l’ Udinese gioca una buona partita ma spreca troppo e viene punita. Senza esaltare Scuffet, le colpe non sono certo del giovane estremo bianconero che anche ieri ha fatto pienamente il suo dovere, pur se richiamato a volte da Domizzi che forse dovrebbe essere additato perchè invece di far rinculare i compagni, vista la sua esperienza, doveva essere uno di quelli che li faceva salire.
Forse ieri c’è stata troppa paura, bisognava osare un poco di più, magari Lopez al posto di un esausto Muriel avrebbe tenuto su il baricentro, sceso dopo l’ uscita di Fernandez a favore di Allan che avrebbe dovuto limitare ‘il piccolo’ ma così non è stato. Col senno di poi si è sempre depositari della verità, Meglio non prenderli o farne uno più degli altri? Meglio entrambe le cose, ma spesso all’ Udinese, che pur stà migliorando, non riesce nè una nè l’ altra.
Amareggiati per un risultato che a priori molti avrebbero firmato, i cuori bianconeri si sentono feriti dalla dichiarazione di stima di Guidolin ad un pubblico che non si è mai arreso ed ha sempre sostenuto i propri beniamini. Il tecnico bianconero forse ha fatto un’ uscita non troppo felice, perchè è vero al Friuli sul 2 a 0 probablilmente sarebbero piovuti fischi a non finire, critiche e gesti di disappunto, ma è anche vero che a Udine nessuno mai ha preteso le maglie dei giocatori o ha fatto proteste poco civili. Poche parole, tanto lavoro, ma un p’ò di stima non fà male anche a quel pubblico che forse critica un p’ò troppo, ma lo fà solo per amore di quei colori che ha nel cuore.