Oggi al Friuli Dacia Arena si giocava una gara che giudicare fondamentale per le sorti del campionato bianconero sarebbe stato esagerato; ma considerarla come punto di svolta probabilmente si; perché dopo la falsa partenza nelle prime due uscite di agosto dove, contro Chievo e Spal, la nostra squadra non solo non era riuscita ad incamerare nemmeno la miseria di un punto ma soprattutto molto aveva lasciato a desiderare anche dal punto di vista del gioco e delle prestazioni intese nelle loro completezza. Simpaticamente avevo detto al riguardo “rimandati a settembre” e gli ultimi giorni di mercato ci avevano addirittura consegnato un ulteriore stravolgimento, che vedeva partire l’alfiere “solitario” Thereau e l’inserimento dell’incognita Maxi Lopez, intesa come “scommessa” viste le ultime due annate dell’ex granata. Sinceramente la squadra vista all’opera a Ferrara mi era parsa troppo brutta per essere vera e quindi oggi mi aspettavo una logica reazione ed ero pure curioso di vedere all’opera molti “nuovi” attori bianconeri. Gli uomini di Mr Delneri si sono schierati in partenza con un 4-3-3 che nel corso della gara si è più volte trasformato in un 4-4-2 od in più equilibrato e compatto 4-1-4-1. L’allenatore di Aquileia si affidava dietro a destra a Stryger-Larsen (che per comodità chiamerò con il secondo nome), alla coppia centrale Danilo-Nuytinck con Samir a sinistra, in mezzo sono stati scelti Barak, Behrami e Jankto, mentre davanti giostravano De Paul, Maxi Lopez e Lasagna.
L’ inizio e’ stato confortante perché nella prima mezz’ora l’Udinese ha chiuso nella propria metà campo il grifone ed è passata meritatamente in vantaggio al 16′ con Jankto, pronto a ribadire in rete un pallone respinto dal palo su un tiro scagliato nel cuore dell’area genoana da Nuytinck in una delle sue scorribande offensive. Il match per i nostri si metteva poi ulteriormente in discesa in virtù dell’espulsione al 36′ di Bertolacci che, graziato dall’arbitro Maresca, veniva invece “pizzicato” dalla VAR compiere un brutto fallo ai danni di Lasagna che ne sanciva poi l’inevitabile uscita anticipata. La susseguente punizione, calciata magistralmente da De Paul e neutralizzata spettacolarmente da Perin, avrebbe potuto molto probabilmente (se finalizzata) emettere la parola “the end” sulla gara. Nella ripresa i friulani controllavano senza eccessiva affanni il vantaggio ed anzi si rendevano pericolosi in almeno un paio di situazioni, non riuscendo però a chiudere la contesa. A mettere un po’ di pepe nella coda ci pensava poi uno scriteriato intervento del neo-entrato Pezzella che al 78′ si faceva cacciare e riportava in parità numerica le due compagini. Subito si è intuito che adesso il grifone avrebbe lanciato il cuore al di là dell’ostacolo per cercare disperatamente di riacciuffare un pareggio oramai insperato. Infatti dopo si sono vissuti 15 minuti con il cuore in gola perché sotto un’incessante pioggia ed un terreno di gioco sempre più inzuppato e scivoloso, la palla cominciava a diventare quasi ingovernabile e si è temuto di poter gettare all’ortiche una più che meritata vittoria. Il triplice fischio finale dell’arbitro napoletano, dopo tre minuti di recupero, decretava la prima vittoria in questo campionato per i nostri colori.
Niente di straordinariamente abbagliante (difficile oggi sotto un “diluvio”), ma questo incontro mi lascia comunque tre importanti e positive considerazioni; la prima è che ho visto una squadra “logica” con elementi collocati nella posizione più efficace e probabilmente redditizia, la seconda riguarda l’auspicata crescita dei vari “nuovi” Nuytinck, Larsen, Barak, Behrami, Lasagna, Maxi Lopez (tutti sufficienti oggi) che secondo me apporteranno alla nostra compagine ulteriore qualità ed infine la terza che chiama in causa gli “ex deb” Jankto, Samir, De Paul ed in futuro Fofana per i quali, spero, sia giunto il tempo di diventare “grandi”.
Paolo Matrecano