Sabato allo stadio Friuli ci sarà il debutto sulla panchina bianconera del “Tudor atto secondo”; l’Udinese affronterà il Genoa in quella che reputo come la partita “chiave” delle undici che avrà a disposizione il Mr croato per cercare di bissare l’impresa dello scorso campionato quando, con 7 punti in 4 gare, consegnò per il 24′ anno consecutivo la nostra squadra ai nastri di partenza della massima serie. Considero questo match fondamentale non tanto per allinearmi al banale pensiero che dice che “il prossimo impegno e’ sempre quello più importante”, ma soprattutto perché fa da apripista ad un mini-torneo di 6 gare che si concluderà alla vigilia di Pasqua, dove oltre al grifone sotto l’arco dei Rizzi arriveranno l’Empoli ed infine il Sassuolo, mentre in trasferta si dovranno affrontare il Milan e poi in quattro giorni le due romane. Si deve assolutamente partire con il piede giusto perché sono convinto che l’Udinese, appunto entro Pasqua, si giochi molte, se non tutte le proprie chanches di salvezza. Non sarà una gara semplice ma un unico risultato porterebbe un minimo di serenità ad un ambiente scosso ed incredulo dell’ennesimo ribaltone. Bisogna vincere per andare poi a San Siro (sponda rossonera) a giocarsela con l’obiettivo di riacquisire un minimo di autostima e di consapevolezza per poi prepararsi al meglio per lo spareggio del 7 aprile contro l’Empoli. Non penso che Mr Tudor stravolgerà l’assetto della squadra, anche perché solo oggi avrà a disposizione l’intera rosa, logicamente quella arruolabile al netto degli infortunati a lungo termine. I moduli, opinione comune, non vanno scritti ma interpretati con il giusto equilibrio e comunque quello che chiedo a Mr Igor e’ un minimo di coraggio perché abbiamo visto con Mr Nicola che una discreta organizzazione difensiva (non sempre comunque ammirata durante le sue 15 gare sulla panchina udinese) produce effetti positivi. In casa quest’anno abbiamo vinto recentemente due match fondamentali ma sarà soprattutto in trasferta che l’Udinese dovrà cambiare registro perche’ lontano dal Friuli non facciamo punti da Santo Stefano (0 a 0 a Ferrara) e potrebbe capitare che non si possa fare sempre punteggio pieno fra le mura amiche da qui alla fine del torneo. Me la giocherei con Musso fra i pali; Stryger, Ekong, De Maio (Opoku) e Zeegelaar dietro; Fofana, Sandro e Mandragora in mezzo; con davanti Pussetto, Lasagna e De Paul in un tridente offensivo articolato e con diverse soluzioni rispetto alle loro posizioni.
Paolo Matrecano