Saremo pure banali, ma si fa presto ad affermarlo con pressoché totale certezza. C’è poco da fare: per quanto attiene alla sorte capitata all’Udinese in occasione della determinazione tramite sorteggio elettronico del calendario del prossimo campionato di Serie A, peggio di così non poteva davvero proprio andare. Ammesso pure che prima o poi le contendenti in ballo nel torneo si devono affrontare tutte, il fatto di affrontare Madama Juventus allorquando si hanno ancora i bagni di sole in testa e dei versamenti di acido lattico ad invadere i tessuti muscolari dopo che si è lavorato come pazzi nel forno intensivo dei Rizzi di Udine, proprio non va giù. Si sarebbe preferito poter prendere le misure in maniera differente al torneo e ai valori in campo, oltre a lavorare intensivamente sul rodaggio dei meccanismi, prima di affrontare la prova del nove di quella che dovrebbe essere l’occasione agonistica più ardua da affrontare nel corso dell’intera stagione. E invece niente: Udinese subito in pasto ai Leoni, o alle zebrette più quotate di Torino se preferite, e la pietra del campionato bianconero friulano subirà una prima, decisa ma per fortuna proprio per nulla decisiva, squadratura sotto il gravame dell’intensità agonistica solitamente imposta dalla Signora del Calcio Italiano. Eppoi, passato il test contro Madama, non si alzerà la testa comunque sia, se non giusto per un turno, perché dopo una sfida non troppo difficile contro il Palermo al “Friuli” si dovrà andare subito a violare l’impero, sponda Laziale, nella partita contro gli aquilotti che arriverà anch’essa prestissimo, anzi subito; udite udite, proprio alla terza giornata. E quest’anno la squadra di Pioli addirittura rinforzata per organico e struttura, e non di poco, non è propriamente un avversario facile da ingestire. Poi per fortuna un’altra piccola tregua quella della quarta giornata a Udine contro l’Empoli: giusto giusto una partita antipasto, prima di dover gestire il boccone indigesto del confronto con un Milan che anche lui ha tanta voglia di riscatto e non ha certo del tempo da perdere in questo senso. Da qui in poi per fortuna si incomincerà davvero a respirare, e a pieni polmoni potremo dire, visto che dopo una partita a Bologna che presenta qualche insidia, l’Udinese ospiterà il Genoa che potrà guardare con il giusto rispetto ma senza troppi patemi, giocando pure tra le mura amiche del “Friuli”. Poi una trasferta a Verona contro l’Hellas che non sarà, questo no, all’acqua di rose ma non rappresenta un ostacolo poi così rilevante. Quando a Udine faranno capolino i rispettabili ma non insuperabili ciociari del Frosinone saremo già al 25 di ottobre, e a quella data si potrà già incominciare un primo sfumato bilancio relativo all’avvio, e al pezzo di stagione realizzatosi sino a quel momento. Poi Udinese in bocca alla Lupa proprio nel Teatro dello Stadio “Olimpico” di Roma, contro la seconda forza teorica del ranking della massima serie calcistica, e qui ci sarà di nuovo da sudare entrando in un’altra tranche particolarmente intensa e significativa del campionato. Dall’inizio di novembre infatti, a brevissimo “scartamento”, l’Udinese dovrà di nuovo tirare fuori le riserve migliori per far fronte ai rilevanti ostacoli rappresentati dal Sassuolo, che per fortuna si affronterà in casa propria, e il grande Napoli di De Laurentis che purtroppo si dovrà affrontare in quel di Fuorigrotta, nel grande mare dove vivono da Leoni i Piranha azzurri che quest’anno sperimenteranno la guida non certo novizia di Mister Sarri. Poi un’altra partitella mica da ridere al Friuli contro la Sampdoria che in vista della prossima stagione si è anche lei rifatta i dentelli. E’ da guardare sempre con il massimo rispetto che a Verona opporrà anche quest’anno il Chievo e l’Udinese, che si farà così un piccolo antipastino di pandoro. Proprio in vista di quel Natale che di solito serve a portare i regali a chi li merita e a far crescere i rimpianti a chi fino a quel momento non ha fatto abbastanza “il bravo”; anche nel calcio le logiche imperanti sono queste: inutile negarlo, stucchevolmente ipocrita sottacerlo… La Befana quest’anno calerà dal “camino” dello Stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo il verdetto su quello che potrà essere il cadeaux epifanico per l’Udinese “ristrutturata” di Mister Colantuono, che nel frattempo dopo il Chievo avrà già incontrato la Fiorentina a Firenze (partita autentico banco di prova…) e l’Inter al “Friuli”, oltre a scontrarsi con un Torino difficile da affrontare alla Stadio Olimpico del capoluogo piemontese . Staremo a vedere se nella sua calza della Befana l’Udinese potrà trovare del nero carbone, nella peggiore delle ipotesi, o qualcosa di ben più commestibile e gradevole al gusto, nel caso in cui semplicemente le cose vadano secondo le rinfrancanti attese della vigilia. I conti si definiranno praticamente allorquando sapremo come sarà andata anche l’ultima gara bianconera per il girone di andata, quella che si giocherà in terra romagnola sul campo di un Carpi rivelazione della scorsa stagione di Serie B contro il quale comunque l’Udinese non dovrebbe avere difficoltà ad assestare una vittoria che chiuderebbe il cerchio intorno ad un girone d’andata che la squadra bianconera dovrebbe chiudere garantendo ai propri tifosi un livello di soddisfazione generale oltreché di progetto che dovrebbe superare, anche se non si sa di quanto, la sufficienza. L’Udinese quest’anno si basa su un organico oramai consolidato, e pur dovendo prescindere da un uomo di grande peso come un certo Allan, finito come sappiamo a rinforzare il Napoli, non dovrebbe certamente deludere. Anzi, tutt’altro. Dalle zebrette di casa nostra ci si attende proprio la stagione del “determinismo agonistico”, dopo una stagione fin quasi sabbatica, che le zebrette hanno vissuto come sappiamo fin quasi perennemente nel limbo di metà classifica, per poi arrivare praticamente a ridosso della zona retrocessione; il fallimento del progetto stagionale l’anno scorso non c’è stato solo perché ha sovente fatto capolino l’orgoglio della squadra friulana. Quel vissuto e quello strumento di sopravvivenza che si spera in questa stagione che dovrebbe essere quella della risalita si accentui, essendo la squadra stata posta nelle mani del motivatore per eccellenza. Con Mister Colantuono alzare la testa si può e si deve: per riuscirci basterà continuare a far funzionare la “cura” che il mister ha introdotto sin da queste prime settimane di preparazione in quel di Udine, e che sta dando i suoi frutti in maniera e misura inaspettate. Chi se lo sarebbe mai aspettato di avere dopo solo due o tre settimane di training estivo una squadra in grado di guardare dritte negli occhi formazioni di tutto rispetto di lignaggio austroungarico…? Il precampionato dell’Udinese è stato programmato comunque con scontri di livello davvero apprezzabile: una preparazione estiva di spessore che nel tempo dovrebbe dare i suoi buoni frutti. Anche perché non si è di certo esaurito con gli scontri contro le tedesche di Germania il calendario della preparazione, che consterà anche di altre due amichevoli di elevato spessore. Il 2 Agosto i bianconeri giocheranno contro il Bastia a Lignano, per poi affrontare i turchi del Konyaspor (campioni di turchia nel campionato 2002/2003 e ad oggi formazione degna di rispetto. Quella contro i turchi, che si giocherà in terra turca l’8 Agosto, sarà l’ultima amichevole di lusso di questa estate di lavoro per l’Udinese. Lavoro che comunque come detto, per quanto attiene a tabelle di marcia e prospettive, sta procedendo proprio per il verso migliore. A Mister Colantuono e al suo Staff non resta quindi che continuare a lavorare nella direzione intrapresa, nella certezza che nel tempo quanto fatto darà i suoi frutti che cammin facendo potranno rispettare un trend di costante incremento di valore dal punto di vista agonistico, della qualità e della resa. I risultati “numerici” concreti dovrebbero venire di conseguenza.
Valentino Deotti
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