Il principale errore nel quale possiamo incorrere allorquando ci appropinquiamo a discorrere sull’attuale momento dell’Udinese, è un po’ l’errore nel quale siamo già incappati in un passato non troppo remoto, al verificarsi di circostanze in tutto simili a quelle che stanno riguardando in questa fase di campionato l’Udinese a noi tanto cara. L’ingenuità più grande che possiamo compiere nel quadro di una analisi di questo tipo sarebbe, infatti, praticamente una sola. Guai a parlare sin da subito di una autentica svolta nel discorrere di questo momento particolarmente favorevole per i colori bianconeri, perché come sappiamo che quando si parla dell’Udinese di Mister Colantuono… una rondine non fa primavera e non può farla. Come ben sappiamo il più grande difetto dell’Udinese dei tempi che corrono è la discontinuità di rendimento, e quindi guai a parlare di svolta decisiva alla prima vittoria dopo del tempo, se poi dietro l’angolo c’è l’eventualità di subire un regresso immediato, anche di una certa entità, alla prima occasione successiva. Preferibile quindi parlare di ottimi passi avanti, e se questi vengono uno dietro l’altro per un po’ di tempo è proprio il caso di non farci caso, prendendosi del tempo in più per una profonda valutazione del trend di crescita. Parlandoci chiaro, adesso non è che se l’Udinese è tornata alla vittoria dopo una decina di turni infausti è il caso di urlare ad una resurrezione bianconera, perché prima di gridare al miracolo è meglio attendere una serie più ampia di conferme sul reale miglioramento avuto da una squadra che nel nostro caso è l’Udinese. Non dobbiamo quindi scomporci oltremisura dopo il risultato particolarmente positivo ottenuto in casa propria, ad Udine, contro il Verona, soprattutto perché il Verona è solo il Verona, come si potrebbe dire in questo caso. E’ una squadra che vive le sue difficoltà, alla quale può capitare benissimo di cedere un turno qua e la all’avversario di turno, qualunque esso sia. Una squadra che non per niente ha vinto pochissimo nell’arco del corrente campionato, che si trova in coda alla classifica e che allorquando era allenata da Mister Mandorlini (e quindi non si parla di tanti mesi fa) era caratterizzata da una discontinuità di rendimento di molto più marcata rispetto a quella che caratterizza l’Udinese di Mister Colantuono. Meglio quindi pensare che la vittoria ottenuta contro i veronesi sia solo un singolo mattone intorno al quale costruire un futuro di certezze per l’Udinese. Preferiamo pensare che questo sia soltanto l’inizio di una nuova, bella risalita, e pensiamo soprattutto che ci sarà da lavorare molto per confermare gli ottimi segnali denotati al cospetto dei gialloblù Veneti. Solo così potremo prendere con il giusto buzzo le prossime cruciali gare che sulla carta si spera possano effettivamente portare l’Udinese ad avere la situazione di classifica che veramente si merita. Quindi facciamoci i complimenti per i nuovi passi avanti fatti ma poi – dopo aver fatto tesoro delle indicazioni emerse nella gara contro i veneti – guardiamo avanti come se ogni giorno si scrivesse una pagina a sé stante della storia bianconera. Bisogna vincere ogni volta, volta per volta, e rendere nella stessa maniera brillante con la quale si è reso domenica scorsa in ognuna della prossime sfide che hanno ognuna la stessa, capitale importanza. Ognuna delle prossime sfide è massimamente importante e va vissuta con il massimo dell’impegno e del trasporto agonistico. Solo così, vivendo alla giornata e sposando quindi la politica della formichina potremo arrivare passo passo ad accantonare quel tesoretto di punti che potrà permettere all’Udinese di portarsi in quella posizione di classifica che veramente si merita. Solo così l’Udinese potrà tallonare le squadre come Empoli e Sassuolo posizionandosi quindi in quella zona tra un lato e l’altro della classifica del campionato che rappresenta quel posto al sole che una squadra valente come quella bianconera si merita. Non pensiamo quindi che domenica scorsa si è fatto assai bene, ma pensiamo che così bene si deve fare in tutte le occasioni che restano. Solo alla fine di questo percorso, sobrio e valido, l’Udinese potrà guardarsi alle spalle e magari gioire dicendo. Si, anche per quest’anno ce l’abbiamo fatta. Ma la strada da fare prima di arrivare ai giorni della soddisfazione prevede ancora diverse tappe. Da prendere tutte con la massima serietà ed impegno. Bisognerà puntare alla vittoria nella prossima gara di Frosinone come bisognerà farlo pure in quelle a Reggio Emilia contro il Sassuolo e a Genova. Togliendosi magari qualche soddisfazione pure in quelle che sono le non troppe gare residue contro le Grandi Squadre del campionato più combattuto d’Europa, che quest’anno è peraltro uno dei più combattuti dell’ultimo decennio. Anche per questo farci bella figura sarà come non mai un rendere onore a se stessi e ai grandi sacrifici compiuti sino ad oggi dai protagonisti della scena bianconera, che ai quali ci limitiamo solamente a lanciare un messaggio finale: la squadra andrebbe sferzata un poco di più, al di la di tutto il carico di fiducia che si voglia riporre in questo o l’altro condottiero.
Articolo di
Valentino Deotti