E’ un anno così. Di transizione si dirà, o di “formazione”, vero è però che tra incomprensioni di mercato, qualche parola non detta o detta male e i limiti oggettivi di una gruppo nato in estate quasi solo per la tranquilla salvezza conquistata di recente, la stagione in corso sarà ricordata più per quanto successo intorno alla squadra che non per quello che si è visto in campo la domenica. Giocatori e allenatore (in campionato) hanno fatto il loro e i meriti di una stagione fin qui dignitosa non sono in discussione, quello che dispiace è arrivare all’ultimo terzo di campionato senza qualcosa di tangibile per cui lottare, portandoci a vivere, da spettatori quali siamo, la situazione in corso con un malcelato sentimento di delusione che, forse, è nato per colpa nostra dopo i fasti inattesi di un quarto e un terzo posto.
Sta di fatto che sabato alle 18, nell’anticipo di Catania, in uno scontro diretto per le speranze d’Europa League, c’è il forte sospetto che a crederci di più siano gli uomini di Maran, consci che l’aggancio al quinto posto debba passare inesorabilmente da una vittoria contro i Friulani, nella speranza che Inter e Fiorentina inciampino nei rispettivi impegni.
Non è che l’Udinese sia fuori dai giochi o parta battuta, in effetti gli etnei sopravanzano i friulani di un solo punto, tuttavia viste anche le dichiarazioni dei protagonisti in settimana, per il gioco espresso fin qui e per la forza della squadra, i siciliani appaiono più convinti di giocarsi le loro possibilità fino in fondo, mentre Guidolin e compagni confessano di voler onorare il finale di stagione cercando di rimanere nella colonna di sinistra della classifica.
La situazione disciplinare poi non aiuta l’Udinese che oltre ai lungodegenti Pinzi, Lazzari, e Pasquale, per sabato dovrà rinunciare anche a Hertaux, Domizzi e Maicosuel squalificati, oltre ai dubbi Basta, Benatia e Gabriel Silva acciaccati. Problemi quindi soprattutto in difesa per Guidolin che per Catania potrebbe tornare al 4-4-1-1 potendo però decidere solo all’ultimo circa gli uomini da schierare.
Il Catania, che arriva da due sconfitte di fila contro Inter e Juventus, potrà contare nuovamente su Barrientos rientrato in gruppo e con Gomez probabile terminale offensivo dell’undici di Maran. Dietro a loro classico centrocampo a quattro con gli ex Lodi e Almiron tra i pericoli maggiori sia su calcio piazzato che negli inserimenti.
Pochi i precedenti in serie A tra Catania e Udinese al Massimino; nelle 10 gare disputate sin qui si impongono i padroni di casa con 6 vittorie contro 3 sconfitte. Lo scorso maggio all’ultima di campionato fu apoteosi bianconera grazie al 2-0 finale che significava terzo posto mentre l’anno prima si imposero i rossoazzurri per 1-0.
Curiosa, statisticamente parlando, la designazione del sig. De Marco di Chiavari per l’anticipo di Sabato: l’arbitro ligure ha già arbitrato 2 volte l’Udinese a Catania, nell’1-1 del 2010 e nella vittoria champion dello scorso maggio. Quest’anno ha diretto le zebrette nel discusso 2-2 di Siena e in totale ha incrociato i bianconeri ben 18 volte con un bilancio di 7 sconfitte e 6 vittorie.