Apro il dizionario Treccani, leggo che coincidènza è un sostantivo femminile, derivato di coincidere; Il coincidere, l’accadere simultaneo e fortuito di due o più fatti o circostanze diverse: fu una strana c.; per una fortunata c.; incontro, corrispondenza esatta. In particolare, di treni o altri mezzi di trasporto, quando uno arriva e un altro parte poco dopo in modo da permettere ai viaggiatori di cambiare linea: treni in c.; prendere, trovare, perdere la c. (per una data località).
Settimana di coincidenze.
L’Udinese viene sconfitta a Genova, peggio di come dicano le cronache: giunge allora furente Gino Pozzo, si fa intervistare e la domenica successiva la squadra dìsputa una delle migliori gare dell’anno, asfaltando l’Hellas: una coincidenza.
L’Udinese perde a Genova, Colantuono minimizza, Gino Pozzo no: arriva a Udine e miracolosamente la difesa si schiera a quattro e l’attacco a tre: una coincidenza.
Gino Pozzo lascia Londra, arriva in sede, Colantuono s’illumina di quattrotretre e mette (lui?) Totò Di Natale nella (da me da due anni) auspicata posizione di novemmezzo da dove abbaglia la serie A con tocchi degni della sua classe: una coincidenza.
L’Udinese si schiera con atteggiamento più spregiudicato ed asfalta l’avversaria: una coincidenza.
Non essendo fatalista, è chiaro che quanto elencato può essere frutto di ogni cosa, ma non certo delle coincidenze: intese come caso fortunato o fortùito. Chi ne sa, e mi trova comunque d’accordo, dice che il giovin Pozzo è quello che in società capisce di calcio come nessun altro. E i risultati si vedono: la squadra si compatta, la dirigenza si sfalda, il giovin direttore sportivo sparisce e l’allenatore con poco tatto, alludendo all’arrivo di Pozzo Jr., annuncia in pre-conferenza “è arrivato il vero diesse”.
Ma il calcio è impossibile e semplicissimo allo stesso tempo: basta cercare di giocarlo e magari qualcosa di buono esce. Se invece nelle cuffiette dei giocatori il tecnico mette in loop una pessima cover (tradotta nella rispettiva lingua) della canzone “un altro mattone nel muro” dei Pink Floyd, questi si immedesimano e costruiscono una fortezza attorno a Karnezis; ma qualcuno dimentica di metter la propria pietra e la premiata (da chi?) ditta De Maio-Laxalt ci manda a spasso.
Quindi, una serie di coincidenze ha riportato bagliori di calcio alla DaciaBunker di Udine; vedremo se tali fatalità si ripeteranno al Matusa, ovvero torneranno le grigie giornate coincise con la maggior parte delle ultime cento gare.
Ed a proposito di coincidenze, sono molti coloro i quali alla Stazione di Udine: Udine, hanno perso la coincidenza col proprio futuro, qui o altrove: Giaretta probabilmente farà molta fatica a riciclarsi (come invece incredibilmente ha fatto Leonardi, responsabile di uno dei più poderosi scandali calcistici moderni), stante il fatto che ritengo i suoi giorni udinesi finiti.
Colantuono credo risolverà il suo accordo e cercherà una piazza più vicina al suo “stile”. Chissà che non torni a Bergamo; oppure in una buona formazione di serieB centro-meridionale.
Molti giocatori, da Widmer a Heurtaux, hanno visto il loro mercato scemare a vista d’occhio. Bene non ha fatto nemmeno la continua televendita messa in scena dal direttore sportivo, che ha fatto far loro la figura della Sora Camilla. Sì: tutti la vogliono, nessuno se la piglia.
Gente come Danìlo e Bruno ha da correre verso la stazione, ma il loro accelerato porta qualche minuto di ritardo causato dalla buona prova di domenica passata: se saranno abbastanza veloci, in futuro ci sarà ancora un posto libero. Altro discorso per Duvàn Zapata: il panterone vede chiaramente Udine come una specie di collegio punitivo in vista del da lui previsto reinserimento napoletano. Credo sia un film che si è costruito da solo: aveva iniziato alla grande, poi un grave infortunio ne ha compromesso la stagione. Al rientro ha dato qualche segnale, ma domenica (e anche quella precedente) ha dato zero (se non esiti negativi) ai suoi compagni. Le parole del suo procuratore (ah, quanto penso che costoro siano il bene del calcio…) fanno intendere che l’omone sudamericano abbia già in tasca il biglietto dell’interregionale notturno Udine-Bologna-Napoli C.le; credo purtroppo che alla stazione successiva non troverà gente che lancia un bacio, che getta un fiore ma nessuno allo stadio. A meno che non mi smentisca, come spero, ritrovandosi stoccatore impeccabile.
Coincidenze? Ditemelo Voi, amici miei biacca e carbone. Il termine vien dal latino, e significa “che arrivano allo stesso punto”. Come succede? Beh, non Vi posso svelare il finale.