Una l’azzecca e tre ne sbaglia questa Udinese, tormentata – ed ora lo possiamo dire ufficialmente in via praticamente definitiva – da un male che la coinvolge da quando, andato via il caro buon vecchio Mister Guidolin, la squadra bianconera non ha più trovato un tecnico in grado di conferirle l’ingrediente principale che si richiede ad una squadra dalle peculiarità di una provinciale di lusso. L’Udinese da quando se n’è andato via il miglior tecnico che la squadra abbia avuto sinora non riesce più a trovare una linearità di rendimento che perduri a sufficienza; non ce la fa proprio, dicendo la cosa con parole semplici, a trovare quella ingrediente che ha un solo nome, inequivocabile. Trattasi della continuità, che nessuno dei tecnici che sinora sono succeduti a Guidolin alla guida della squadra friulana è riuscito a conferire alla squadra. Non c’è nessuna delle cosiddette squadre “provinciali” che senza questa benedetta caratteristica possa a riuscire ad ottenere risultati che vadano oltre la giusta misura, oltre alla sufficienza, e alla fine ottengono il più delle volte al massimo il minimo sindacale a livello di traguardi stagionali acquisiti. E proprio una settimana fa o forse anche meno eravamo qui a chiederci se questa Udinese avesse potuto andare oltre una certa misura in questo campionato. Ma una prima risposta in questo senso, che per fortuna non ha valore definitivo, ce l’ha data il campo. La risposta è arrivata segnatamente proprio dall’esito avverso dell’ultima partita dell’Udinese, quella giocata a Modena contro il Carpi. Già il risultato di questa partita ha parlato abbastanza chiaro, con un 2-1 che ha segnato la sconfitta dell’Udinese che poteva essere anche più netta di qualche unità. Per fortuna è bastata la pronta risposta di Duvan Zapata, che con un gol immediato ha risposto immediatamente raddoppio del vantaggio interno del Carpi, a conferire all’Udinese una qualche speranza di portare a casa un pareggio che è durata fino alla fine della gara di Modena. Ma al di la dell’effimera possibilità di portare a casa un punto, quello che non è piaciuto di questa Udinese, a dir poco latitante in campo, è stato ben altro. Non poteva infatti minimamente piacere l’atteggiamento assai dimesso e remissivo messo in campo dall’Udinese, che da come è scritto per così dire agli atti è stata per l’appunto fin quasi ectoplasmica in campo per tutto il primo tempo. Non c’è minima possibilità di confronto positivo tra l’Udinese che ha battuto profumatamente l’Atalanta e quella che si è fatta fermare dal Carpi sul proprio terreno. Proprio perché in Emilia si è sbagliato totalmente l’atteggiamento in campo, cannato del tutto l’approccio alla partita. Non era infatti proprio il caso di avere cotanto timore reverenziale di un Carpi pericoloso in casa propria ma pur nettamente inferiore sul piano assoluto, a cui l’Udinese ha permesso di esercitare contro di lei una pressione tale da non lasciare uscire dal proprio guscio la squadra di Colantuono. Squadra, quest’ultima, che si è fatta comprimere nella propria metà campo esattamente per tutta la prima frazione di gioco dai padroni di casa. Davvero un penare eccessivo è stato quello subito grandemente per tutto il primo tempo dalla squadra bianconera, e questo bisogna assolutamente riconoscerlo. E proprio per questo dobbiamo chiaramente esprimere i nostri complimenti a quello che sull’altra stampa locale friulana è stato definito il Signor Felipe. E’ stato infatti, dobbiamo dirlo, davvero un galantuomo il difensore brasiliano dell’Udinese, nel riconoscere immediatamente a fine gara, davvero a botta caldissima, il fatto che grossomodo nel primo tempo l’Udinese avesse “fatto pietà”. E’ stato infatti un atteggiamento spropositatamente e smisuratamente dimesso quello messo in campo dai bianconeri per i primi 45’, e tutto conduce a pensare che all’origine di questo male vi sia stata una preparazione ed una predisposizione rispetto alla gara totalmente sbagliata. I ragazzi non sono stati motivati a dovere rispetto alla gara di Modena, questa è con tutta evidenza la realtà dei fatti. Ed è davvero molto grave concludere che questo sia avvenuto proprio nella gara contro il Carpi, quella venuta immediatamente dopo la vittoria contro l’Atalanta al “Friuli” e che quindi poteva segnare, per come stavano le acque di classifica, uno spartiacque decisivo. Una svolta che davvero poteva segnare il campionato dell’Udinese in maniera talmente positiva e decisiva che questa poteva essere la chiave di volta cardine del campionato dell’Udinese. E invece no, l’appuntamento con una vittoria decisiva per l’intera stagione è stato mancato perché la squadra di Colantuono come si suol dire “non c’era con la testa”, e forse neanche con le gambe vista la prestazione sbiadita prodotta sul campo dalle “zebrette”. E quindi… appuntamento con l’instradamento finale nell’alta classfica mancato, ed ora viene proprio la parte peggiore del discorso. Ora bisogna fare i conti con le prossime scadenze che segneranno il campionato dell’Udinese, concludendo che ora come ora alla squadra di Colantuono toccherà di dover affrontare un piccolo tour de force che prevede cinque partite non semplici da affrontarsi. Nell’ordine capiterà di dover affrontare segnatamente la Juventus al “Friuli” di Udine (da ora finalmente denominato che piaccia o no “”Dacia Arena Friuli”) e poi il Palermo in terra sicula. Non sarà facile fare punti da quelle parti, così come non sarà facile andare a punti con profitto nella gara che opporrà la Lazio ai bianconeri sempre ad Udine. Evidentemente arduo sarà il compito di strappare punti sonanti all’Empoli in terra toscana. Figuriamoci poi quanto proibitiva potrà essere per l’Udinese la corsa ai punti contro un Milan che a San Siro, e quindi in casa propria, non sarà disposto a farsi sfuggire un successo per lui sicuro toccasana, vista la classifica disastrata dei rossoneri. Quindi, dopo aver fallito il “Carpi Diem” sabato scorso, ciccando come detto l’appuntamento con una vittoria cruciale, ora e quantomeno fino a febbraio inoltrato la corsa ai punti bianconera si farà concretamente proibitiva, purtroppo. Che occasione per chiudere i conti ha dissipato a Modena l’Udinese che ora non può fare altro che mangiarsi le mani e sperare in qualche passaggio a vuoto di qualche avversaria nei prossimi duri scontri di classifica. Ma bisogna come detto soprattutto rammaricarsi, soggiungendo che non era proprio il caso di arrivare a questo punto del campionato avendo da poco fallito l’occasione che probabilmente avrebbe chiuso i conti in favore dell’Udinese, che nell’ipotesi di non aver fallito l’appuntamento in Emilia non si sarebbe rammaricata più di tanto se poi fossero arrivate eventuali sconfitte in occasioni che avrebbero assunto un peso decisamente differente. Ma ora come ora i tre punti di Modena mancano tantissimo, e sicuramente bisognerà pensare di dover concedere il meno possibile a chiunque. Madama Juventus compresa, quindi domenica al “Friuli” l’Udinese dovrà necessariamente pensare a vendere carissima la propria pelle. Dell’andamento del calciomercato bianconero avremo modo di parlare migliormente nei prossimi appuntamenti con la nostra rubrica, allorquando il quadro delle varie situazioni sarà ancor meglio definito.
Articolo di
Valentino Deotti
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