Gli avevamo chiesto proprio di metterci il cuore, ed evidentemente la richiesta è giunta proprio alle loro anime, visto che ci hanno prontamente accontentati. Al centro dei nostri discorsi per oggi ci sono i “nostri” ragazzi, tutti i componenti della squadra bianconera che meritano un vero e proprio riconoscimento formale per avere capito in massa, con una coralità notevolissima, che era solo e soltanto il momento di fare fronte comune. Di unire le forze e le risorse tecniche esistenti nel gruppo squadra per superare nel migliore dei modi possibile quello che senza ombra di dubbio è il momento più critico della stagione dell’Udinese. C’era da superare con la dovuta dignità una scatola cinese di 3 partite piene di spigoli che ben poche speranze potevano lasciare a chi non avesse la giusta quadratura, ed ora possiamo dire proprio di essere giunti al 70-75% dello sforzo massimale richiesto. Due delle tre gare in ballo, esattamente quelle contro la Lazio in casa e contro l’Empoli fuori casa, sono andate. Ora soppeseremo attentamente come e poi penseremo a quel che ci riserva l’immediato futuro prossimo. E’ andata innanzitutto la gara allo Stadio di Udine contro gli aquilotti laziali, durante la quale l’Udinese ci ha regalato uno sforzo corale davvero encomiabile, ottenendo davvero un pari che possiamo apprezzare eccome, diremo alla luce del fatto che la Lazio fuori casa le sue belle gatte da pelare te le riserva. E invece un esercito di affiatatissimi 11 guerrieri hanno dato una vera e propria lezione di pervicacia alla Lazio, detenendo l’iniziativa per buoni tre quarti di gara e lasciando ben poco margine operativo alla Lazio. Alla squadra biancoceleste di Pioli sono rimaste soltanto le briciole, sia a livello di numero di azioni che sono a lei riuscite, sia a livello di bottino finale. E checché vadano a lamentare i soliti plotoni di tifoseria scontenti che per lo più si concedono a proteste per partito preso, non sorrette da veri e propri problemi reali e contestabili, l’Udinese dalla partita contro la Lazio a Udine si è presa il suo bottino, quello che potremo definire giusto ed adeguato. Possiamo quindi dirci soddisfatti di quanto raccolto dall’Udinese nella partita contro i biancocelesti, non perché un solo punto fosse la massima espressione dello scibile sportivo, ma perché quel punticino è stato il frutto di una disfida davvero tosta che l’Udinese si è giocata a testa alta levata, si potrebbe dire, mettendo in campo un ingrediente quasi del tutto nuovo. Nella gara contro la Lazio si è messa in campo una dose di orgoglio ben poche volte messa in gioco sino ad ora. E quindi possiamo dire che nell’Udinese di Mister Colantuono è scattata la molla giusta, quella che volevamo scattasse impetuosamente. Volevamo proprio che la squadra capisse che era il momento di gettare il cuore al di là dell’ostacolo per quanto possibile, ed esattamente questo è avvenuto. Siamo soddisfatti soprattutto per il modo in cui questo è avvenuto, perché sia la modalità specifica sia la portata sono quelle che ci attendevamo. L’Udinese ha dato una grandissima lezione di determinazione ed orgoglio ai biancocelesti che anche loro raramente mollano, e questo ci riempie di soddisfazione. Anche e soprattutto perché è stato solo il primo passo di una vera e proprio “switch”, una svolta totale nel senso di una rinnovata determinazione agonistica che si è protratta anche sulla gara contro l’Empoli sul difficile campo degli empolesi, il “Castellani”. Anche se le cose in questa partita non sono andate esattamente come dovevano andare e per questo c’è letteralmente da mordersi le mani, perché fino a 2/3 di gara l’Udinese aveva la situazione in mano. L’ingrediente della gara contro l’Empoli che nella realtà non c’è piaciuto è stata la scarsa intensità messa in campo dai nostri, ma c’è da dire anche che sopraffare l’Empoli superandolo con la propria superiorità territoriale sul suo campo è un compito davvero proibitivo da mettere in campo come si deve. Possiamo dirci soddisfatti quindi, invece, del fatto che l’Udinese ha tenuto il muso avanti con il risulta in mano propria per tutta la partita, difendendosi anche con un discreto ordine. Ecco, se dovessimo chiedere qualcosa di più a questa nostra Udinese glielo chiederemmo invocando proprio migliore ordine e disciplina tattica sul campo. Ma questo in realtà è uno step che si può guadagnare anche dopo aver incrementato in primis la propria intensità agonistica. Un vero e proprio perfezionamento che l’Udinese potrà avere modo di perfezionare anche nel corso di successive prove del campo che non è detto che siano proprio partite come quella contro il Milan a San Siro che si giocherà domenica prossima, in una occasione rispetto alla quale è forse prematuro chiedere un ulteriore miglioramento ai nostri ragazzi. Questi ultimi potranno progredire migliormente e più logicamente in altre occasioni, ossia all’occorrenza di quelle partite nelle quali l’Udinese può essere davvero una spanna sopra ai propri avversari, e queste partite saranno proprio quelle successive a quella proibitiva contro il Milan in occasione della quale i rossoneri come già detto in altre occasioni si giocano tutto e ben difficilmente si lasceranno per strada di buon grado delle occasioni per far punti. Difficile quindi sperare di risultare vincitori a San Siro, e quindi è meglio puntare i propri sforzi migliori sulle partite che verranno dopo, quelle veramente alla portata dell’Udinese e che sono le sole nelle quali la squadra bianconera si gioca il destino del proprio campionato. L’Udinese la salvezza non se la gioca di certo nella partita di San Siro contro il Milan, diciamocela tutta, e quindi è meglio pensare di incentrare i propri sforzi sugli scontri diretti per la salvezza che verranno immediatamente dopo l’ultima partita di cartello della stagione dell’Udinese. E’ dopo questa partita che bisogna raccogliere il numero maggiore di punti possibile, al fine di chiudere con esito positivo ogni discorso relativo al traguardo minimo stagionale dell’Udinese. Acquisita la salvezza poi si potrà anche pensare a migliorare ulteriormente sé stessi, esattamente come si fatto già in termini di organico, migliorando la rosa in una sessione di mercato rispetto alla quale però qualcosa di più ce lo aspettavamo. Logicamente ci aspettavamo un maggiore impegno dal punto di vista pecuniario proteso dalla società bianconera, che invece ha limitato le spese specifiche allo stretto necessario e si spera metta in campo numeri ben più rilevanti nel corso delle successive campagne di rafforzamento in termini di organico. Esprimiamo invece vivo compiacimento per la qualità della campagna di rafforzamento di questo gennaio, che se proprio non ha completato la rosa bianconera ha portato a fare passi avanti in tal senso notevoli.
Articolo di
Valentino Deotti
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