Chi come me era gavanello negli anni ’80, ricorderà i match del giovane Mike Tyson: inizio spavaldo degli avversari, lui che si copriva, ma tutti si chiedevano quando sarebbe iniziato lo show.
L’A.P.U. di coach Lino Lardo è la stessa, identica cosa: inizi ormai guardinghi, difesa (tornata) ai massimi, poi tre, quattro tripel di fila e i giochi sono fatti. dal 5-4 al 19-6 in men che non si dica, gara in ghiaccio e di lì in poi è showtime.. Il vantaggio col basket è che ci sono 40′ di gioco assicurato, i match di Tyson in genere duravano due, tre round. E probabilmente erano, per così dire, addomesticati: non nel senso dell’acquisizione truffaldina dell’esito finale, ma nella scelta di sparring partner fra onesti mestieranti più pieni di pugni ricevuti che dollari guadagnati.
Privi di Joel Zacchetti e Ricky Truccolo, i bianconeri ci hanno messo poco per venire a capo dell’enigma-Pavia, squadra che all’andata aveva messo in difficoltà la GSA nell’ultimo quarto ma che oggi, priva di Bartolucci e con uno Zennaro a referto per atto di presenza, ci ha capito poco. Sono rimasti in linea di galleggiamento, che incontrando Udine significa stare attorno ai venti punti di distacco, con qualche tripla del confusionario Fossati, di Buscaino e bomber Venturelli, friulano barbuto ex-Fortitudino, anche ieri miglior marcatore dei suoi. Soprattutto a +28 Lardo si è dedicato allo schooling dei vari Norbedo e Maran, ad esempio richiamando in panca quest’ultimo per spiegargli gli errori commessi per poi rimetterlo subito sul parquet.
Ora un’insidiosa trasferta, sul campo meneghino dell’Urania di coach Ghizzinardi, quinta forza del campionato e fucina di giovani giocatori lombardi. L’avvicinamento allo scontro contro Orzinuovi continua, con un occhio sempre puntato su Bergamo (terza a quattro punti di distanza) ma con la consapevolezza che sarà sempre di più corsa a due per il primato.
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