Il meteo non è dei migliori, i timori di rivedere un’ Udinese come quella delle ultime domeniche sono palpabili in un
Friuli gremito per tutti i posti disponibili. La difesa a 4 col rientrante Domizzi regge bene ed il pallino lo comanda l’
Udinese. Finalmente si vede qualche scambio, fraseggi, un poco di gioco. Sarà l’ inedita maglia stile rugby, pensata dalla Dacia e dall’ Udinese per dare visibilità a storie sportive che meritano di essere raccontate che infonde energia ma l’ Udinese di oggi è un’ altra storia rispetto a quella delle ultime partite. Certo si sbaglia, non si concretizza quando si potrebbe, ma si corre, non si tira indietro la gamba e lo stadio applaude. Parlavamo della maglia, strana particolare ma a parer mio bella se poi serve a sostenere una squadra come la pallamano Rovereto dove i soldi non ci sono e per giocare in serie A conquistata con sudore fatica e rinunce, i giocatori lavorano e si autofinanziano. Forse proprio questo spirito ha investito i bianchi ed i neri che hanno messo in campo tutto il possibile per dimostrare che possono fare bene. Dopo la pedata di Pinzi che porta i bianchi e neri in vantaggio il Milan con la bava alla bocca, seppur piccolo, spinge come prima non aveva fatto. L’ Udinese di oggi ha fame e voglia e ci prova, per quante sono le possibilità, regge bene e quando Badu porta il risultato sul 2 a 0 sembrano altri tempi, sembra fatta. Ma si sa nel calcio non è mai detto nulla ed un Milan Morto quando riesce ad inzuccare in gol con Pazzini riprende vita per 3 interminabili minuti di recupero in cui i cuori bianconeri tremano come forse quest’ anno non è mai accaduto.