Ormai pare quasi gli udinesi, specialmente in casa ma non solo, dìsputino uno sport diverso. Troppa la differenza fra i boys di Lino Lardo e quasi tutti gli avversari (tranne l’Orceana), sempre lo stesso il leit-motiv che unisce le varie gare, quasi fosse un canovaccio composto da uno scrittore di commedie di terz’ordine.
All’inizio la difesa aggressiva, acerrima, quasi disperata irretisce gli avversari, specie il fromboliere principe. L’attacco (ancorché influenzato come oggi) colpisce con regolarità. Gli spalti spingono e sospingono. E in un “amen” si è sul 17-3, con i lombardi autori solo di un acrobatica triple irripetibile e casuale.
Da lì in poi la GSA ha acquisito anche la capacità di gestire i ritmi, impedendo alla propria indole di spingere fino in fondo in pochi secondi, frutto di una velocità nettamente superiore a quella degli avversari.
Troppo evidente il divario, nei quintetti in campo (nell’Aurora Desio il solo Politi si è difeso, ancorché disinnescato dalla gabbia implacabile dei bianchi di casa) ma soprattutto nelle rotazioni dalla panca.
Ma Lardo, che non è un “baluba“, ha appreso anche a correggere il pesante calo nel finale che contraddistingueva le prime gare bianconere: oggi nell’ultimo quarto il divario è cresciuto fino al +27 finale.
Domenica prossima la GSA A.P.U. sarà ospite della Robur et Fides di Varese, comodamente accoccolata a centroclassifica con cinque vinte ed altrettante perdute. Al contempo la capolista Orzinuovi scenderà al KM Rosso di Bergamo contro la Co.Mark. Non è escluso un riaggancio in vetta. L’importante è che questi ragazzi (ammirevoli Ferrari e Pinton, i più acciaccati) ci continuino a far divertire con tanta consistenza. Perché noi, vessilliferi del “run and gun” di Rick Pittino, premiamo l’apposito tasto a sancire un monumentale “mi piace“.