Giocando così non si va da nessuna parte, lo dice Guidolin, lo pensano tutti coloro che amano l’ Udinese. La nostra Udinese, da quella che giocava contro la Sambenedettese e dopo aver fatto chilometri tornava a casa accompagnata dai suoi tifosi che pur con pochi soldi, ma tanti sogni, la seguivano ovunque contenti e fieri perchè a parte il risultato i colori erano stati onorati, a quella che arrivando da un quarto ed un terzo posto negli scorsi campionati, contro la Lazio ma non solo, non è stata degna di questi piazzamenti. Qualche partita sbagliata può capitare, ma non si cerchino troppe scuse, assenti illustri, problemi di testa, allenatore in confusione, società poco attenta al progetto sportivo, il punto è che quando le cose non girano la colpa è di tutti chi più chi meno. Certo forse il modulo andrebbe rivisto, adattandolo alle caratteristiche dei giocatori che sono in rosa, invece che farne giocare alcuni fuori ruolo. Forse quando si deve fare un preliminare di Champions sarebbe utile non comprare i giocatori all’ ultimo minuto e resistere un pò di più alle pretese di fuga dei ragazzotti, i quali da parte loro se si sentissero coinvolti in un progetto sportivo che porti a provare a vincere qualcosa, come ad esempio una coppa Italia, forse un pensierino a restare un anno in più lo farebbero. Ci sono mille se e mille ma resta il fatto che l’ Udinese contro la Lazio ha giocato circa 5 minuti che sommati ci hanno mostrato Brkic parare un rigore aiutato dallo sguardo di Di Natale che gli ha suggerito l’ angolo e Di Natale che ha colpito una traversa su punizione, per il resto in campo c’è stata solo la Lazio. Dicevamo prima che la colpa è di tutti, ma alla fine chi va in campo sono i giocatori e se capita che in certe partite si sbaglino 5 nitide occasioni da gol non credo che l’ indice possa esser puntato verso molti altri fattori. Niente paura, canta Ligabue, c’è solo tanto da lavorare per cui ora basta scuse e sotto con il Cagliari.