Nella notte di San Siro l’Udinese risplende ancora. Fortunati quei tifosi al seguito dei bianconeri sbarcati a Milano sfidando pioggia e nebbia. Che soddisfazione alla fine poter gioire da lassù, da quel terzo anello in cui i giocatori sembrano solo dei piccoli puntini in un tappeto verde. Già nel primo tempo c’era la sensazione che, spingendo un po’ di più sull’acceleratore, si poteva portare a casa il risultato pieno e così è stato. Non grazie alla fortuna ma un sistematico, riconoscibile super lavoro del mister e dei suoi ragazzi. Guidolin schiera una squadra adatta a palcoscenici da primato e scende in campo con Torje a supporto di Di Natale. Ma è l’ingresso di Floro Flores a creare il subbuglio maggiore nella difesa dell’Inter. Al 28’ della ripresa Di Natale approfitta di un clamoroso buco nella difesa nerazzurra, triangola con Floro che serve Isla: gran goal e balletto sudamericano. Al 40’ un rigore per l’Udinese può chiudere definitivamente l’incontro. Batte Totò ma Julio Cesar para evitando il raddoppio. Goal sbagliato, goal subito? Quando, tre minuti dopo, l’arbitro fischia un penalty in favore dell’Inter per fallo di Ferronetti, ammonito e poi espulso per proteste, sembra la beffa, la dura legge del goal. Ma dal dischetto Pazzini scivola e tira alle stelle fra la sua disperazione e le scene di giubilo dei bianconeri friulani. Questo è il calcio: se negli ultimi anni l’Udinese usciva da San Siro – sponda Inter con le pive nel sacco nonostante ottime prestazioni, quest’anno il bottino messo in saccoccia è di quelli pesanti: tre punti tre che mantengono i bianconeri lassù sulle montagne. In sala stampa mister Guidolin e soddisfatto per la vittoria meritata e si dichiara fiero ed orgoglioso dei suoi ragazzi, lasciandosi andare anche a un “ Essere primi è meraviglioso”, entusiasmo smorzato poi con un più guidoliniano “ Viviamo il presente”. Ormai lo conosciamo il nostro mister, tanta concretezza e poche chiacchiere e.. la cosa bella è… che ce l’abbiamo NOI! Vincere a San Siro, la Scala del calcio italiano, dà delle sensazioni impagabili, peccato per quel rigore parato a Totò che avrebbe incrementato i suoi gioielli nella scalata alla classifica marcatori. Ma, tempo al tempo. E’ iniziato dicembre, tempo di luci e festa. Avremo di fronte tre settimane di fuoco: Chievo, Lazio, Celtic, Juventus. Forse, prima di tagliare il panettone e meritarci una sana pausa natalizia, il futuro bianconero sarà più chiaro: continueremo la nostra rincorsa in campionato e in Europa o ci spegneremo dopo lo sfavillio iniziale? Quest’anno, fra gli addobbi natalizi di chi vi scrive sventola una vecchia e gloriosa bandiera bianconera, consumata dal tempo ma profumata di passione. Resterà lì sul terrazzo fino alla fine del campionato. Vada come vada, sarete i nostri eroi. |
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