Avevamo detto “bisogna cambiare ritmo”, ma non siamo stati accontentati. Anche se più che altro non è che dovessimo venire accontentati prettamente noi in prima persona, ma l’intero teatro assai nutrito di persone che costantemente seguono le peregrinazioni della squadra bianconera friulana. Ebbene si, usiamo proprio il termine peregrinazioni, perché le disavventure dell’Udinese di questi tempi non sono proprio per nulla in linea con le credenziali esatte che dentro di se dovrebbe custodire questa Udinese cambiata molto dopo l’avvicendamento alla voce “guida tecnica della squadra”. Più si va avanti a seguire la resa dal punto di vista agonistico della squadra friulana e più si ha la conferma del fatto che a scendere in campo, benché il tempo passi comunque sia inesorabile, sia sempre lo stesso tipo di Udinese. Una squadra che non mette in campo tutta sé stessa, che ha la scusa sempre buona e propizia per tenere il freno a mano tirato e risparmiare energie, questa volta però in maniera abbastanza marcatamente indebita; anzi, la maniera dell’Udinese di oggi osiamo proprio definirla del tutto fuori luogo, del tutto non al passo con i tempi. Come avevamo detto la scorsa volta all’interno del “Punto Bianconero”, per l’Udinese questo è decisamente il momento di correre, di accelerare il passo con dovuta autodeterminazione. Bisogna cambiare marcia subito, cari ragazzi, diciamo indirizzando il nostro messaggio ai calciatori dell’Udinese. E quindi non ci possiamo accontentare. Non ci possiamo compiacere per il vostro attuale rendimento soprattutto per un ordine di ragioni ben specifico e determinato. Non ci possiamo accontentare, segnatamente, di una squadra che lascia “campo libero” all’avversario di turno per un quarto di gara se non più. Non ci possiamo accontentare di una squadra che pensa di poter godere del beneficio di attendere l’evolversi di ben una ventina di minuti prima di prendere debitamente le misure in casa propria ad un avversario peraltro non certo superiore a lei quanto a qualità. E questa squadra è il Bologna, avversario al quale l’Udinese non ha posto l’adeguata resistenza, se non altro per i primi dieci minuti del primo tempo. Successivamente, dobbiamo riconoscerlo, l’Udinese ha incominciato a penetrare le maglie arretrate della squadra romagnola, ma di certo non ci si può oggettivamente accontentare dell’intensità con la quale il Bologna è stato “guardato in faccia” dall’Udinese, rintanata ne proprio guscio ed artefice di solo contropiede per tutta la prima frazione di gioco. Certo, l’intensità delle scorribande bianconere del primo tempo addiveniva pure ad essere sufficiente, ma questo è avvenuto per tratti a ben vedere troppo esigui ed isolati, posti qua e la per il canovaccio della gara. Logico quindi giungere ad una conclusione abbastanza sommaria, che peraltro si richiede nel momento in cui l’Udinese dovrebbe stringere, dovrebbe essere molto più concreta. Questo è certo. Dunque, possiamo quindi dire che questa Udinese non può essere proprio quella che basta a alcuno, sia esso un semplice appassionato, o financo un addetto ai lavori. La squadra dalle prossime gare non ha scelta. Dovrà per forza incrementare il proprio passo, sin dalla partita di Verona contro l’Hellas. Questo perché, per come si ritrova attualmente, l’Udinese non può pensare di sorpassare nessuna delle proprie concorrenti dirette alla lotta per un posto al sole nel campionato corrente. Nemmeno il Verona in casa propria potrà sentirsi grandemente in pericolo, avendo di fronte una squadra che al cospetto della squadra freccia gialloblù di mister Mandorlini non pare nemmeno una littorina di quelle che un tempo si esaurivano di stenti lungo le vetuste linee ferroviarie che furono. Scusateci la franchezza, ma il problema è proprio questo. Questa, tale Udinese, al momento attuale non può competere con le sue parigrado, e se non si darà una mossa questa condizione durerà davvero troppo a lungo per continuare ad essere sostenibile. Bisogna quindi cambiare tutto, d’ora in poi. Cambiare marcia, cambiare modo di pensare prendendo coscienza della levatura delle proprie ambizioni, e se serve cambiare anche sistema di gioco. Non servono stravolgimenti radicali per ora, non serve cambiare strada del tutto quindi Mister Colantuono dorma pure sonni tranquilli: non è ancora il momento delle rivoluzioni in seno allo staff bianconero. Piuttosto bisogna aumentare i giri del motore, perché una Udinese così involuta e lenta non può pensare minimamente di fare – nemmeno con le concorrenti dirette, come detto, i punti necessari a colmare l’ammanco specifico maturato sino ad oggi. Non è infatti minimamente concepibile il fatto di avere ottenuto in casa sino ad oggi la miseria di un solo punticino. E quindi bisogna per forza incominciare con cercare riscatto fuori casa, ponendosi sicuramente l’obiettivo di espugnare il campo del Verona. Campo davvero molto difficile da violare, ma tant’è. A Verona non si potrà restare a guardare come si è fatto sino a questo momento, così come sarà tassativo vincere in casa contro il Frosinone che a questo punto dovremo assolutamente battere, in un’altra sfida casalinga da vincere e basta. Ora una Udinese che intenda veramente salvarsi con l’onore delle armi maturando deve assolutamente cambiare marcia repentinamente. Ad ogni costo. Qualche sforzo in più questa Udinese deve farlo, e il momento per sobbarcarsi questo onere è proprio questo, solo questo. Non bisogna nicchiare più non ci sono ne scuse né santi che tengano. O la o rompi, si direbbe dalle parti del Friuli. O imprimere subito una svolta, detto in soldoni, o rinunciare ad un campionato onorato nella stagione del debutto del nuovo stadio di Udine. Ma questo avrebbe il suo prezzo: un prezzo troppo alto per una Udinese che i numeri li ha tutti, e che finalmente deve rendere per quello che vale. In sintesi, il prezzo del biglietto va ripagato, altrimenti bisognerà adire a tutta un’altra serie di valutazioni con chiaro detrimento per il livello delle proprie ambizioni. Udinese, devi decidere subito a che livello vuoi attestarti, sobbarcandoti quindi oneri, e si spera… onori. Un 1-1 in casa contro il Genoa non è certo un risultato degno e all’altezza dell’Udinese che da queste parti vogliamo. E, per ora, preferiamo fermarci qui… Ora godiamoci la pausa di riflessione dovuta alla sosta per le squadre nazionali, che puoi tornare utile per ogni riflessione opportuna. L’appuntamento con “Punto Bianconero” tornerà quindi Giovedì 22 Ottobre 2015. Grazie per l’attenzione e… a presto, cari lettori !
Articolo di
Valentino Deotti
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