La nostra cara Udinese è una macchina assai imperfetta, e questo abbiamo avuto modo di discuterlo ampiamente in occasioni precedenti. Ma nonostante ciò è quantomeno riuscita a fare ciò che fanno le macchine che figurano tra le più affidabili della scena tecnologica. Almeno i bianconeri sono riusciti, infatti, nel compito di riportarsi al precedente punto di ripristino nel quale la macchina stessa rendeva al meglio. A guardare l’Udinese vista in campo contro la Fiorentina sembrava infatti di rivedere, con le dovute proporzioni, la squadra che aveva messo in seria difficoltà il Milan di Montella una decina di giorni prima, portandosi a casa il risultato ed i tre punti nel difficilissimo teatro calcistico di Milano, San Siro. La variabile principale, ossia la capacità di stare “sul pezzo” anche pienamente era la stessa, così come non è mancata l’intelligenza tattica e la sagacia utile a chiudere ogni spazio allorquando il possesso del pallone stava a dei discreti e parimenti sulla carta temibili avversari. Tutte qualità che assieme ad altre hanno contribuito a nobilitare una Udinese che si potrebbe dire addirittura si sia espressa meglio della volta di Milano. Il guadagno principale è stato insito nel fatto che la squadra vista in campo contro i viola è sembrata essere facilitata da una variabile decisiva. A lasciare il segno stavolta è stato infatti il fatto che abbiamo notato una evidentemente maggiore durabilità dal punto di vista fisico e quindi agonistico, per una Udinese che è riuscita a rendere praticamente per tre quarti di gara senza peraltro uscire sfigurata dallo scontro sportivo giocato contro una Fiorentina che comunque sia ha dato del filo da torcere all’Udinese. L’avversario di turno si è dimostrato infatti assai spigliato, anche se nel confronto con la squadra bianconera quella viola pagava sotto l’aspetto dei “giri”. La squadra toscana non è sembrata infatti talmente veloce da mettere in concreta difficoltà l’Udinese, che comunque sia come detto ha fatto evidenti passi da gigante per quanto attiene alla sua condizione, generale e specifica. Ora allo staff di mister Iachini non resta che lavorare sul consolidamento della solidità messa in mostra nella gara contro gli uomini di Sousa, “registrando” però un aspetto fondamentale che andiamo ora a definire più concretamente. Trattasi della necessità di implementare ed approfondire una migliore capacità di attaccare gli spazi, e di proporsi quindi anche apportando una certa dose di sano pressing sull’avversario, stando ovviamente attenti ovviamente a non farsi coglie impreparati all’occorrenza di eventuali scoperture difensive. Sappiamo che sono proprio queste ultime uno dei mali residui di questa Udinese. Scoperture rispetto alle quali si dovrà presto porre rimedio, ma un miglioramento della condizione atletica della squadra di solito dovrebbe comportare pure un miglioramento della capacità di rientrare in atteggiamento difensivo. In buona sostanza resta da cercare una Udinese ancora più corta, e pronta a rintanarsi con maggiore decisione nel proprio guscio allorquando ciò si renda necessario. Siamo convinti comunque del fatto che nel giro di due o tre settimane, qualcosa meno di un mesetto, quindi, l’Udinese potrà dimostrarsi in grado di porre rimedio a queste sue criticità, dimostrandosi una squadra pienamente eclettica ed in grado di affrontare nella maniera migliore ogni momento di ogni singola gara, senza precludersi delle occasioni per causa di sue eventuali falle di sistema quindi. Nell’ottica di favorire un miglioramento di questo tipo sarà sufficiente solo migliorare l’atletismo del gruppo squadra attraverso uno specifico lavoro di rinforzo che lo staff di training bianconero sarà in grado di far sostenere alla squadra nel migliore dei modi ed uno specifico lavoro di rinforzo della squadra per quanto riguarda la capacità di estendere trame di gioco funzionali e coerenti con le esigenze tattiche del momento. Se vogliamo è stata proprio questa capacità a venire meno, visto che sovente saltava qualche maglia all’interno dello scacchiere bianconero, come si suol dire. Qualche passaggio per capirci non giungeva regolarmente a destinazione nella fase di fraseggio bianconera, e questo rischiava di favorire le controfughe di un avversario che poteva venir facilitato nel riappropriarsi del possesso di palla e del pallino del gioco. Una Udinese più corta servirà già nella partita a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ed in quest’ottica sarà fondamentale iniziare a lavorare nel senso prima definito sin da subito: ora e solo ora è il momento di definire gli ultimi particolari relativi all’ossatura tecnico tattica di una squadra che per il resto poggia su discrete basi, anche in ragione di quanto concluso nell’ultima scorsa fase di “riparazione” relativa al calciomercato. Con una squadra ancor più compatta e scremata dai suoi limiti tecnici attuali sicuramente l’efficacia della raccolta in termini di punti non potrà che aumentare, e si potrà quindi marciare ancor più compatti verso un obiettivo unico ed irrinunciabile: quello di iniziare la decisiva scalata alle posizioni di tutta sicurezza della classifica della Serie A. Scalata che notoriamente si snoda lungo la parte centrale del calendario del torneo stesso. Più che a far punti nella fase finale della stagione, è sempre il caso di pensare a fare incetta di crediti nel periodo che va da qui al massimo a febbraio. Per questo periodo la squadra deve essere all’optimum della condizione, perché è in questa fase che si qualifica una intera stagione. Ottenuto in questo lasso di tempo il traguardo minimo stagionale che come sappiamo da qualche stagione è la salvezza, poi ci sarà tutto il tempo per perseguire ulteriori migliorie. Facendolo però con una rilassatezza ben maggiore, perché nell’ultima fase del campionato le energie saranno quel che saranno, ed è fin troppo normale che nel calcio sempre più tecnico e dispendioso di oggi le regole diventino queste.
Articolo editoriale di
Valentino Deotti
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