Siamo arrivati al dunque, il primo dei due incontri atto a dire se e quale europa sarà per l’ Udinese si affronta con quella che può essere considerata la formazione ‘tipo’ del momento. Handanovic; Benatia; Danilo, Domizzi; Basta, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Armero; Floro, Di Natale. Le intenzioni ci sono tutte e l’ udinese s’ impegna, ordinata e precisa,tanto da andare in vantaggio già al 6 con Danilo e poi s’ inceppa e piglia 3 peri da un’ Inter tutt’ altro che irresistibile. Si siamo ancora in corsa seppur più affollata ma pensate quante occasioni gettate alle ortiche, non stiamo a fare conti infondo a questo punto fortuna, sfortuna, errori e mille altri fattori si equilibrano e tutti si trovano semplicemente dove meritano. Il Guido fa onore agli avversari che certo erano di tutto rispetto e punta il dito contro l’ inesperienza di una squadra che subito dopo il gol regalato da un Handanovic non certo brillante, ha cercato di recuperare a testa bassa senza amministrare e colpire al momento giusto e come spesso è successo negli ultimi periodi alla fine ha pagato dazio. Stanchezza, mente poco lucida, tanto fumo e poco arrosto, è vero che le partite sono tante e che la rosa valida dell’ Udinese è di circa 13 elementi e giocando sempre gli stessi dopo un pò si scoppia, e sottolineando ancora che comunque vada sarà un successo, bè fare tanto per poi buttare tutto ha senso? Rimandati a settembre o in questo caso a domenica, ultimo treno per l’ euuropa. L’ europa, ma è poi così importante se poi a causa di una rosa non adatta crea più problemi che altro? E’ così importante se poi ci si trova sempre ad arrivare vicini al sogno e poi svegliarsi con nulla in mano? Non voglio parlare per altri ma credo che un vero tifoso Udinese, sia certo contento di andare in europa e vedere dove si arriva, ma forse preferirebbe non andarci, provare a fare un bel campionato come in ogni caso è stato quello di quest’ anno, e magari vincere una coppa Italia che per chi ha sempre e solo sentito l’ odore del sogno o è arrivato a 5 minuti dalla storia sarebbe una gran cosa.