La finale di Rio si avvicina, la febbre mondiale sale, avanzano le migliori, quelle che in campo si sono espresse meglio nel corso di queste partite, o forse no. Quarti di finale, Brasile-Colombia, Francia-Germania, Olanda-Costa Rica e Argentina-Belgio. Nulla da dire su Germania e Olanda, belle sorprese invece Belgio, Costa Rica, Colombia e Francia. Ma “selecion” e “selecao”? Le due formazioni sudamericane vincono ma non convincono, entrambe hanno passato il girone come prime seppur non esprimendo un bel gioco, puntando soprattutto sulle individualità, Neymar e Messi, idoli indiscussi, che da soli tirano avanti la carretta. I tifosi impazziscono per i loro giocatori e il fatto che non esprimano un bel calcio non li preoccupa, ma questo non passa inosservato alla stampa che critica continuamente Scolari e Sabella sostenendo che giocando così la finale non è raggiungibile. Ora si troveranno di fronte due squadre in forma, spavalde che giocano molto bene e che vogliono arrivare ancora più lontano perché hanno i mezzi e le capacità. I tifosi brasiliani e argentini sono caldi e vicinissimi alla squadra, qua si va oltre il calcio, un amore per la propria terra che va oltre qualsiasi immaginazione, in questi Paesi dove il calcio è religione. Tra le due c’è una rivalità eterna, sarebbe una finale epica ricca di emozioni e colpi di scena che passerebbe alla storia nel magico Maracanà, atmosfera da brividi insomma, ma c’è ancora tempo per questo.
Ma se Pinilla e Dzemaili fossero stati un po’ più precisi e fortunati non saremmo qui a parlarne, Cile e Svizzera hanno combattuto bene ma sono state sfortunate, il Dio del calcio evidentemente voleva dare un’altra possibilità a Brasile e Argentina che hanno un potenziale enorme ma non l’hanno ancora tirato fuori. La prossima partita però non potranno sbagliarla, la fortuna non è eterna e il livello degli avversari pian piano aumenta, Sabella e Scolari sentono la pressione ma non vogliono dimostrarsi deboli. La parola spetta al campo, imperativo vincere e trovarsi in finale per capire chi merita il tetto del mondo.