Troppa Udine; troppo Castelli. Il coach meneghino Ghizzinardi si presenta con una panchina cortissima e priva anche del lungo di rilievo Ganguzza, e alla lunga soffre la maggior classe, fisicità e rotazione dei friulani.
Milano regge fin quando De Min, Mariani e Paleari resistono e segnano; la difesa udinese stenta a carburare, segna zero dal perimetro ma tale carenza è compensata dalla precisione di Joel e Castelli sotto le plance.
Quando Udine riesce a mettere un paio di triple, però, i nove punti di prammatica si materializzano; da lì in poi l’Urania vacilla, non segna più da fuori e contiene il distacco fra i 12 e i 15 punti grazie alle iniziative sotto canestro del montenegrin-campano Stjepovic.
Nella quarta ed ultima frazione, Udine decide di non dominarla e gigioneggia, sentendosi protagonista di show time ben troppo presto. Molte distrazioni finali, Milano è grintosa ma imprecisa e non si avvicina più di tanto. Gli undici punti finali non rispecchiano le differenze e le distanze fra le due formazioni, ma ad ogni buon conto si cambia campo senza break subìti: cosa buona e giusta.
Fra i bianchineri, eccellente la prova di Riccardo Castelli, generalmente positivo in difesa e implacabile fromboliere; positiva la regìa saggia ed illuminata di Toni Porta, buona complessivamente la prova della batteria di lunghi friulani mentre Marchetti, al rientro dopo l’esclusione patita in gara-1, è parso spesso troppo aggressivo alla ricerca della palla rubata (ha rischiato un fallo a 1’’ dalla fine dell’azione avversaria, quando bastava traccheggiare per guadagnare cambio palla). Poltroneri chiude con zero tiri tentati, possiamo considerare quest’eccezione come ormai soddisfatta e auspichiamo di rivedere il fromboliere bianconero nella forma usuale da venerdì.
Diciamoci la verità: la prima delle gare di questa serie ha contrapposto la gara perfetta dei friulani ad una prova inguardabile dei milanesi. Stasera meno bene la GSA, meglio Milano ma tutto ciò ha portato ad una gara durata 30’ anziché 20’, ed un passivo appena più decente. Venerdì potrebbe chiudersi la serie, permettendo a Udine di riposare prima di affrontare la finale contro Bergamo o l’Orceana, protagoniste di gare serratissime e lunghissime, e la cui serie probabilmente si protrarrà quasi fino alla quinta ed ultima partita.
Ultimo, piccolo sussurro per il duo in grigio: scandalosi. Non parlo di parzialità, ma di mancanza di fondamenti cestistici per dirigere gare così importanti. Infrazioni fischiate a casaccio, un palese fallo antisportivo di Paleari sancìto dopo quattro secondi dal fischio ed una decisione cambiata a furor di popolo, metro di giudizio inesistente e un fallo tecnico a Lino Lardo sibilato tanto per metterselo in curriculum. Ghizzinardi se li sarebbe mangiati, e avrebbe fatto anche bene.
Andata: ci vediamo venerdì, bianchineri miei: e stavolta l’all-star game si inizi sul +20.