Autostima; leadership; energia; determinazione. Sono queste le parole d’ordine con cui si è presentato a Udine Troy Caupain, la point guard americana firmata dalla GSA per queste ultime partite di campionato e, si spera, per una post-season da protagonisti.
Il 23enne della Virginia, pupillo di Cincinnati University e nel primo anno ai Lakeland Magic (controllata in G-League dell’omonima franchigia NBA di Orlando), è un ragazzo sveglio e ha le idee chiare: ‘sono una point guard, all’occorrenza playmaker perché conosco perfettamente il ruolo, dice Troy; ‘so che le regole in Europa sono un po’ diverse da quelle americane, e onestamente conosco poco il gioco di questa parte del mondo; ma alla fine è pur sempre basket, la mia passione e la mia vita. Ringrazio il presidente Pedone e Davide per l’occasione concessami’.
Ad una precisa domanda, ha risposto di non temere la pressione: ’vengo dal campionato universitario NCAA dove la pressione è vera, reale, e da un certo punto in poi tutti gli incontri sono scontri ad eliminazione diretta; per me le ultime due gare del campionato e gli eventuali playoff non saranno una pressione, ma un divertimento’.
Fiducioso, dunque? ‘sì. Non ho paura di prendermi l’ultimo tiro, quello decisivo. È già successo in NCAA. Certe volte la palla entra, altre no ma non è questo il problema. L’importante è avere il coraggio di sentirsela.’
Dice che gli piace la città: ’abito in centro, ci sono un sacco di persone che passeggiano in città, mi piace; sembra di stare nel campus universitario che ho frequentato io, grande ed affollato’. E alla domanda su chi sia il suo giocatore preferito, non ha dubbi ‘Kevin Durant. Ma se devo dire a chi mi ispiro come modello di gioco, dico Chauncey Billups (ex play di Denver e soprattutto dei miei Pistons, n.d.A.)’
Hai parlato con Lardo? ‘sì. Fra un allenamento e l’altro abbiamo parlato qualche quarto d’ora. Ma non ci sono problemi, il basket ha linguaggi internazionali e io sono pronto.’
Interviene poi Davide Micalich, che ha ‘moderato’ la presentazione con la preziosa traduzione di coach Gerometta: ‘seguivamo Troy da tempo, abbiamo deciso di prenderlo così in extremis per dare un segnale che la società c’è, ci crede e va avanti senza dubbi né paure. Avremmo potuto rimanere come stavamo, tantoché questa firma non deve suonare come bocciatura per Rain Veideman che continua a essere uno dei nostri; Caupain è solo un’altra arma a disposizione di coach Lardo per vincere le prossime due gare’. Già: perché fuori dalla saletta stampa Davide, battagliero come sempre, è certo di non partire battuto nemmeno nel ritorno della partita più importante della stagione.
Con un Caupain nel motore: non gli dovremo dare pressione, ma questo ragazzo sembra un tipo, sportivamente parlando, ‘ignorante’.
Sarà decisivo? Fra qualche giorno tutto sarà più chiaro. Nel frattempo, welcome home, Troy.