La sfida casalinga che opponeva ieri gli uomini di Mr Oddo alla Roma, formazione che stabilmente da inizio torneo occupa la zona Champions, era di quelle sulla carta proibitive ed infatti il match del Friuli Dacia Arena ha visto imporsi gli ospiti con il “classico” 0 a 2 all’inglese in una partita che ha sintetizzato e confermato (una volta tanto) tutte le considerazioni, i timori e le sensazioni argomentate in fase di presentazione dell’incontro. Innanzitutto dispiace che l’Udinese giunga al momento “cruciale” del suo “nuovo” campionato non nelle migliori condizioni, perché parlare di Europa e’ ed era prematuro, ma giocarsela al meglio delle proprie possibilità, al netto comunque dei famosi, atavici e più volte sottolineati peccati (difetti) “originali” sarebbe stato maggiormente costruttivo ed ulteriormente calibrante per i futuri ed auspicati correttivi da apportare.
La partita di ieri ha visto le due contendenti equivalersi per più di un’ora e la superiorità degli uomini di Mr Di Francesco si intravedeva, si percepiva ma non si materializzava sul rettangolo di gioco, anche grazie ad una prova orgogliosa dei friulani, se non dopo l’uscita al 62′ di Behrami che ha lasciato quasi campo libero alla mediana giallorossa. Infatti i capitolini intercettando e recuperando due palloni poco fuori la nostra area di rigore, sono riusciti prima con Under al 70′ e poi con Perotti al 90′ a siglare un doppio vantaggio forse un po’ troppo severo nei confronti dei padroni di casa.
Il “quasi previsto” era non solo dovuto al divario fra le contendenti, ma a più largo giro era da intendersi come rivolto la sterilità del nostro attacco che già aveva fatto miracoli fino a dicembre, ma ora che il proprio alfiere Lasagna starà lontano dai campi di gioco, causa un infortunio abbastanza grave per circa due mesi, le nostre risorse in avanti sono ridotte all’osso. Proprio questa sarà la sfida che attenderà l’allenatore abruzzese che dovra’ applicarsi per trovare alternative di modulo o di impiego dei propri calciatori vista la quasi mancanza di interpreti performanti del ruolo dalla cintola in su; i vari De Paul, Lopez e Perica ( rigorosamente in ordine alfabetico sono da intendersi tutti come dei “quasi”…)
Paolo Matrecano