Sembra non avere fine il “calvario” sportivo della Nostra Udinese; anche ieri, al cospetto della Lazio che attualmente è una delle terze forze del campionato ma evidentemente stanca dopo l’impegno di giovedì in Europa League, gli uomini di Mr Oddo non sono riusciti a spezzare quella serie infinita di sconfitte (score storico) che oggi è giunta a quota 8. Mi soffermo su questo dato perché se sommato agli altri 10 “stop” patiti in precedenza, colloca i bianconeri al terzo posto (alla pari con Cagliari e Crotone) di una poco invidiabile graduatoria. Peggio di noi hanno fatto esclusivamente il Verona ed il Benevento. Questi dati inchiodano e certificano, assieme ai “soli” 6 punti raccolti nel girone di ritorno, che l’Udinese è in piena lotta per non retrocedere ma con il “vantaggio” (dato non trascurabile) che sarà anche arbitra del proprio destino in virtù del fatto che le 4 sopracitate formazioni verranno, da qui alla fine del torneo, incrociate (solo i calabresi in casa) in sfide al calor bianco. Pensare che avevamo “girato” a 27 punti con una gara da recuperare..Comunque guardiamo avanti ed aggrappiamoci alle note positive di ieri..
Per venti minuti si è riammirata la formazione di dicembre con fioccanti azioni ed un Lasagna capace di diventare il “nostro Ronaldo”; nella pochezza del reparto avanzato la presenza dell’attaccante mantovano è imprescindibile e tutta la squadra ne ha tratto giovamento tanto da passare in vantaggio già al 13′ con uno spunto sulla destra di Larsen concluso con un volo d’angelo del nostro numero 15 che incornava la sfera e batteva l’estremo difensore biancazzurro. Questo andazzo proseguiva solamente per una ventina di minuti in quanto prima del contestato goal al 26′ di Immobile gli ospiti si erano già resi pericolosi in almeno un paio di circostanze. La sensazione che i bianconeri si potessero dissolvere un’altra volta era palpabile ed infatti al 37′ l’ennesimo errore “personale”, questa volta era Bizzarri a non essere esente da colpe, permetteva a Luis Alberto di confezionare il sorpasso. Peccato perché la Lazio era in evidente riserva di ossigeno dopo gli sforzi europei ed alcuni elementi, MIlinkovic-Savic e Lulic su tutti, praticamente passeggiavano per il campo, mentre il loro perno difensivo De Vrij soffriva maledettamente KL15. Dovevamo andare al riposo in parità e probabilmente la gara si sarebbe indirizzata verso un risultato che poteva essere accolto con soddisfazione da entrambe le contendenti; dai padroni di casa appunto per spezzare la striscia negativa, dai laziali perché le concomitanti sconfitte di Roma ed Inter permettevano loro di restare comunque in piena zona Champions. Questo anche perché la più volte citata “stanchezza” degli uomini di Mr Inzaghi si sarebbe accentuata con il passare dei minuti. Invece l’aver chiuso in vantaggio la prima frazione ha permesso loro di incanalare il match sui binari preferiti. Successivamente ed onestamente, bisogna riconoscere che a parte l’ultimo (unico) colpo di testa di Jankto, nella ripresa sono stati più gli aquilotti a sfiorare il terzo goal che i friulani a “meritare” il pareggio.
Ora inizia un mini-torneo di 7 giornate al quale non avremmo mai immaginato di partecipare e sabato prossimo a Cagliari sarà partita per cuori forti; quelli che battono nel petto dei Nostri Meravigliosi Tifosi e che speriamo trovino il giusto e finalmente positivo contraltare in quelli di coloro che restano i primari protagonisti..purtroppo nell’ultimo periodo esclusivamente di brutte figure..
Paolo Matrecano