È vero che il calcio molto spesso sfugge ad ogni regola perché vive sull’imprevedibilità e sull’assenza di logiche predeterminate, ma non bisogna comunque dimenticare che anche nel gioco del pallone esiste una coerenza di fondo che ne lega e caratterizza gli eventi. Tale coerenza l’Udinese la sta scontando sulla propria pelle in questo avvio e chissà per quanto ancora. La squadra friulana è rimasta pressoché immutata rispetto alla stagione scorsa e infatti, come la scorsa stagione, sta stentando in campionato fornendo prestazioni con poche luci e molte ombre. Mettiamoci anche che storicamente gli avvii di campionato dell’Udinese di Guidolin non sono propriamente al fulmicotone e il dado è tratto. Appellarsi al magico finale dello scorso campionato per sperare in un campionato di vertice vorrebbe dire coprirsi gli occhi per non vedere come quel filotto di vittorie, esaltante e insperato, nacque per lo più da un mix di fattori che vanno dalle scarse motivazioni agonistiche di fine torneo di alcuni avversari alla straripante forma realizzativa di Di Natale nella scorsa primavera. Certo l’attuale forma fisica delle zebrette non può essere ottimale per cuipossono esserci margini di miglioramento, ma è un dato di fatto che con gli stessi uomini e lo stesso allenatore difficilmente si inanellano prestazioni diverse da una stagione all’altra.
Detto questo, dopo il capitombolo del Bentegodi, l’Udinese ha comunque la possibilità immediata del riscatto ospitando il Genoa nell’anticipo del turno infrasettimanale di martedì sera. Sarà questione di testa come dice il mister o di forma fisica non adeguata di qualche ‘intoccabile’, comunque la si metta forse sarebbe ora di vedere all’opera qualche giovane nuovo arrivato, altrimenti se nemmeno gli acquisti dell’estate sono pronti o, peggio, non godono della fiducia dell’allenatore, allora la situazione si fa problematica.
L’unica cosa certa per martedì sera sembra essere l’impiego di capitan Totò mentre da Muriel ci si aspetta molto di più di quanto visto contro il Chievo.
L’avversario di turno è di quelli tosti, nel senso che come atteggiamento assomiglia terribilmente a quel Bologna che per poco non sbancò il Friuli. I grifoni dovranno fare a meno certamente di Manfredini squalificato, al suo posto Di Maio, mentre se il tecnico genoano dovesse ricorrere al turn over dovrebbero riposare Calaiò e Biondini rimpiazzati da Stoian e Cofie.
Buona supremazia statistica dell’Udinese che guida i precedenti al Friuli per 10 vittorie a 4. L’anno scorso l’incontro finì a reti bianche mentre l’ultimo successo bianconero risale a due stagioni fa grazie al 2 a 0 firmato Di Natale e F.Flores.