Pensare che fosse proprio la nostra Udinese a fermare la marcia trionfale della Juventus era più una speranza legata alla legge dei grandi numeri ed all’imponderabilità del football che alla realistica forza delle contendenti. Non intendo soffermarmi ne’ sugli schieramenti ne’ tantomeno sui moduli applicati sul rettangolo verde perché sin da subito si era visto lo strapotere degli ospiti e la sensazione che il match poi prendesse la direzione giusta (per noi ovviamente sbagliata) fosse esclusivamente una questione di tempo, al 10′, al 20′ oppure al 34′ (come poi avvenuto) il nostro “muro” sarebbe crollato e da lì in poi non ci sarebbe stata quasi più storia. Piuttosto voglio soffermarmi su due situazioni analoghe ed a campi invertiti che certificano la differenza, anche e soprattutto caratteriale, tra le due squadre bianconere. La prima vede Chiellini che, vedendosi oramai superato da un lanciatissimo Lasagna, spende un fallo (per me giallo “mancato”) per impedire che l’azione degli avversari potesse diventare potenzialmente pericolosa (l’anno scorso a Torino si rese protagonista di un fallo simile e venne ammonito dopo appena 5′); la seconda invece vede Fofana non “spezzare” l’azione di Dybala che poi avrebbe generato la ripartenza sfociata nella rete del vantaggio juventino.
Sottolineo questi aspetti perché quello che mi attendevo era una resa meno incondizionata; non lasciatevi ingannare dal classico risultato all’inglese con il quale si è concluso il match, perché se non fosse stato per Scuffet, autore di 3 interventi strepitosi, il passivo probabilmente sarebbe stato molto vicino a quello patito l’anno scorso (2 a 6). È altrettanto vero però che ci sono stati anche due momenti dove gli uomini di Mr Velazquez, poco prima e poco dopo l’intervallo, potevano segnare quel goal che avrebbe potuto (dubito) riaprire la gara. Faccio riferimento al palo esterno di Barak prima ed all’ennesima occasione capitata e successivamente dilapidata da Lasagna poi. Il resto appunto e’ stato un monologo della capolista e sinceramente faccio molta fatica a trovare delle prestazioni sufficienti tra i bianconeri friulani. Anche oggi comunque una citazione speciale la merita la nostra meravigliosa tifoseria che dal primo all’ultimo minuto non ha mai smesso di incitare i propri beniamini, vista anche la sproporzione dei valori in campo. Ammetto, infine, che forse oggi il mio giudizio e’ abbastanza duro nei confronti dell’Udinese, trattandosi appunto di una gara proibitiva, ma è che sono ancora fortemente arrabbiato per Bologna perché era quello il match da non fallire.
Paolo Matrecano