Vi ricordate la paure da bambini che affioravano nonappena si spegnevano le luci? Il timore era che si soffrisse della stessa sindrome, mille paure che condizionano la gara ed alla fine così è. L’ Udinese parte a bomba. Due belle folate rappezzate all’ ultimo dai Laziali ed una terza che consgna al capitano il rigore che fà volare nuovamente Totò. Poi le luci si spengono, i fantasmi ritornano e la dea bendata si gira dall’ altra parte.
L’ Udinese fatta di luci ed ombre poi ci mette del suo, regalando un rigore ancora più assurdo ed ingenuo di quello della scorsa domenica ed un gol su un rimpallo dopo un’ uscita scriteriata quanto inutile di Brkic che condito dal gol di Hernanes, consegna, ad una Lazio per nulla imbattibile, punti che all’ Udinese avrebbero fatto più che comodo.
Non è questa l’ Udinese che serve per portarsi fuori dalle acque in cui si trova. Questa Udinese è riuscita ad essere peggio di una Lazio a dir poco inguardabile. In poche parole l’ Udinese se la fa e se la disfa. Siamo sicuri che oggi il capitano che partecipava ed impauriva gli avversari andasse sostituito? Forse Maicosuel, pur ottimo nella prima fase, seppur domani non dovesse più essere un giocatore bianconero, era quello che partecipava di meno alla manovra. Purtroppo il gol di Badu acclamato da tutto il Friuli per il suo impegno non è servito. Diciamocelo, si può perdere ma regalare due gol ad una squadra altrimenti quasi inoffensiva è da masochisti e non certo da chi si deve salvare con il coltello tra i denti
Reja propit a udin vevial di vigni a fale? Certo al Friulano della Lazio la vittoria ha fatto piacere seppur contro la squadra della sua terra. Il Guido è affranto, non se l’ aspettava come quasi tutti, ma in effetti lui lo diceva dall’ inizio che sarebbe stata dura, lo stato delle cose è questo e bisogna lottare su ogni palla, cambiando mentalità e mangiando l’ erba fino al 95′.