Sinceramente questo campionato per l’Udinese sta diventando un esercizio stucchevole di equilibrismo tra il provare a far qualcosa di più e il non far niente, per cui ogni domenica è vero tutto e il contrario di tutto in funzione di dove si gioca, se in casa o fuori. Adesso tocca la partita tra le mura amiche e anche se il prossimo avversario si chiama Napoli sembra lecito sperare, nella sinusoide friulana dei risultati, in un altro scalpo eccellente dopo quelli di Milan, Inter e Fiorentina. Il problema a questo punto sta nella sensazione sempre più evidente che, senza un vero obiettivo che non sia la salvezza, e con la mentalità del punticino prima di tutto, le zebrette stiano sprofondando nell’anonimato, nel grigiore della metà classifica superate da squadre come Catania e Roma che tutto sommato non sembrano così irresistibili.
Tornando all’analisi dell’immediato, a voler essere pignoli, per la salvezza mancano ancora 4 punti e sicuramente la squadra cercherà di sfruttare il turno interno per incamerare subito una vittoria fondamentale al conseguimento della quota tanto agognata. Qualche vantaggio le zebrette sembrano averlo in partenza considerato che i partenopei devono giocare in coppa giovedì in trasferta, motivo per il quale la partita del Friuli è stata spostata a lunedì sera.
Fuori Lazzari per un mese, con Pinzi ovviamente indisponibile, qualche lacuna tecnica si apre nel centrocampo bianconero fatto più di mastini che di fiorettisti, da qui scelte apparentemente obbligate per il mister che con Badu e Allan dovrebbe fare il suo esordio dal primo minuto Merkel, mentre Pasquale e Basta agiranno sugli esterni. In difesa finalmente torna Danilo mentre in avanti, viste le ultime scelte, meglio non esporsi a facili previsioni.
Il Napoli, usando le parole di Guidolin, arriva a Udine da animale ferito, conscio che dopo l’occasione sprecata in casa con la Samp, non può più fallire niente se vuole insidiare lo scudetto alla Juventus. Per questo motivo, nonostante le fatiche di coppa sarà difficile immaginare dei turn over da parte di Mazzarri che, anzi, si affiderà a tutti i migliori, Cavani in testa. Occhio agli ex Inler e Armero che certamente vorranno ben figurare contro i loro ex compagni. La difesa non irresistibile del Napoli potrebbe essere il vero tallone d’achille degli azzurri la cui cerniera difensiva composta da Campagnaro, Cannavaro e Britos davanti a De Sanctis non appare imperforabile.
Partita sempre molto sentita in Friuli quella contro i partenopei, la cui storia è intrisa di gol, prodezze e polemiche. Le statistiche dicono che quella di Lunedì sarà la sfida nr. 31 in serie A al Friuli con un bilancio che arride ai padroni di casa forti di ben 11 successi contro solo 4 sconfitte. Anche molti pareggi quindi e spesso per 2-2, come quello dell’anno scorso dopo che le zebrette guidavano per 2-0 fino a metà ripresa, o come quello epico della stagione 184/1985 quando sul manto erboso del Friuli si fronteggiarono calibri quali Zico e Maradona. L’ultimo successo dei campani risale al 5-0 di 5 anni fa mentre l’ultima vittoria friulana rimane il 3-1 di due stagioni or sono.
L’arbitro della gara sarà il Sig. Damato di Barletta il quale, curiosamente, diresse anche il successo per 3-1 dei friulani contro i partenopei del febbraio 2010.