“Abbiamo avuto un numero di infortuni molto superiore alla media – ha continuato il Paron – E nel primo periodo, dove c’era una gestione atletica esclusiva dello staff dell’Udinese. Oddo è un allenatore moderno e oggi ci si allena molto con la palla, ma bisogna anche vedere come erano motivati i giocatori. Se un giocatore è abituato a giocare 2 partite in una settimana si allena di più, perché una partita infrasettimanale è molto più allenante che un allenamento normale, perché un giocatore dà il massimo, mentre in un allenamento normale, se ti affatichi, cerchi di fare un po’ di meno. Possiamo parlare di acquisti sbagliati, ma 33 punti li abbiamo fatti con questi giocatori e questo allenatore con l’aiuto del precedente e sono risultati importanti e ottenuti con questi giocatori. Ora la situazione non da più margine di andare avanti con le chiacchiere, siamo in crisiquesta è la verità, se abbiamo la concezione del pericolo andiamo ai ripari, se no facciamo come il Titanic, che affondava mentre l’orchestra continuava a suonare per non spaventare i passeggeri“.
“Il compito di intervenire in maniera corretta è dei preparatori – ha proseguito la sua analisi Giampaolo Pozzo – Io mi limito a dire che le prestazioni atletiche e fisiche non sono sufficienti per la Serie A. Se abbiamo focalizzato correttamente il problema andiamo avanti, questa settimana infatti facciamo subito un pre-ritiro come a inizio campionato per mettere vicino il gruppo e capire come lavorare e fare una attività mista tra quella atletica e tattica. Quindi funziona tutto, manca solo l’agonismo che viene con un lavoro fisico adeguato e voluto. Sono mancati alcuni elementi, intesi come alcuni concetti, che avevamo nel nostro protocollo che magari non era modernissimo e a cui va aggiunto ciò che sta facendo Oddo, ma siamo realisti: la situazione è grave, adesso arriverà un altro consulente e faremo in modo che la squadra recuperi la condizione fisica che aveva durante la prima parte della gestione Oddo e che aveva ereditato dalla nostra struttura un’attività fisica svoltata su nostri concetti. E qui c’è una responsabilità di alcuni nostri preparatori diretti (non che arrivano con il mister) con cui faremo i conti”.
“Io sono molto preoccupato ed è giusto così – ha continuato nella sua analisi il Paron – Perché non è che la serie A te la regalano i proclami ‘noi in B non andiamo’, non ci siamo andati per tanti anni lottando sempre. Ci sono stati questi anni difficili in cui abbiamo fatto degli errori un po’ tutti quanti. In questo caso specifico la squadra non è perfetta, ci sono degli infortunati che non siamo stati in grado di sostituire. Anche adesso che abbiamo mandato via alcuni giocatori a fine dicembre, durante la finestra invernale di mercato, si diceva che avevamo troppi giocatrori, ma il campionato itialiano è molto competitivo, e ti serve una rosa ampia, abbiamo mandato fuori troppi giocatori. Abbiamo recuperato Lasagna, ma anche gli infortuni sono legati al tipo di attività che si fa, lo dico pubblicamente che si va in ritiro e che i punti che servono per salvarci li faremo, ma è un peccato perché eravamo partiti bene. Oddo è giovane, è un allenatore moderno e la società non ha vigilato (anche dove eravamo esperti), perché abbiamo molti consulenti dal punto di vista atletico”.
“Devo ringraziare i tifosi – ha concluso Giampaolo Pozzo – È molto importate un segnale del pubblico, che continua a sostenerci, dobbiamo prendere atto e utilizzarlo a fin di bene, perché in altri posti, dopo 8 sconfitte, ti sfasciano la macchina. Abbiamo un tifo bravo, intelligente ed affezionato e sono riconoscente per cosa hanno fatto perché permettono di lavorare, ma adesso dobbiamo recuperare gli errori che abbiamo fatto e non essere incoscienti”.