Si può dire di tutto e di più, ma oggi l’ Udinese ha fatto vedere qualcosa. Cambiare pelle si può e fà bene. Si dirà che l’ avversario, che fino ad oggi alle 14.59 giocava bene e sarebbe stato un osso durissimo, era quello che era ed in effetti il Verona non ha fatto gran che, ma l’ Udinese ha creato, concluso, sbagliando anche, ma segnando e vincendo meritatamente. Allora perchè non cambiare prima? Bologna, Genoa, Palermo, Carpi, partite gettate al vento per paura di osare, per paura dei fantasmi, non potremo mai sapere il vero perchè, ma è certo che con la classe di Totò supportata da punte e centrocampisti con attenzione e determinazione, inserimenti, grinta e voglia senza mancamenti, i risultati arrivano.
L’ attegiamento conta, ma la classe paga, oggi c’erano Totò, Fernandes, Thereau, Guillerme, personaggi che danno del tu al pallone e non lo prendono solo a pedate che pur a volte servono, ma ci vogliono anche i tocchi che oggi ci sono stati ed hanno, per ora, dimostrato che al momento la classe del capitano ‘dietro’ i punteros, è un toccasana, da tempo diciamo che Totò dovrebbe giocare dietro le punte, alla ‘Baggio’ per illuminare i compagni con la sua classe. Molti dicono che non ha il passo per farlo, non lo so, ma provarlo una mezz ora a partita porterà certamente giovamenti, se poi si pretende, come in passato, che faccia reparto da solo, allora non c’è storia. Con due ‘larghi’ vicino a Totò secondo me se ne vedranno ancora delle belle. Ora vedremo se ci sarà il coraggio di premiare il calcio alla corsa, il gioco alle spallate. Colantuono per una volta non s’ appiglia alla sfortuna, le acque si son tranquillizzate, speriamo non cali la tensione perchè vincere col Frosinone significherebbe praticamente salvezza. Ciò che non và bene è che l’ allenatore continui a dire che se il traguardo è la salvezza questa squadra non ha mai avuto problemi. Forse di salvezza no, Mr, ma per quanto riguarda il gioco del calcio di problemi ne ha avuti e ne ha molti, speriamo si riescano a superare. L’ impressione anche a detta di alcuni giocatori è che questo schema sproni di più i giocatori a giocare un calcio che li soddisfa certo più che palla lunga e pedalare, a dirla tutta però sembra quasi che il 433 odierno sia più stato imposto che voluto dal tecnico, il quale a domande precise sullo schieramento cerca sempre di svicolare. Da domani ci si prepara per il Frosinone, in cerca di risultati che portino quella continuità che manca da tempo.